LO SPETTACOLO
Zuppa di sasso è una fiaba la cui ispirazione si perde nelle trame del tessuto popolare fitto di storie, racconti, aneddoti e che risale ad epoche in cui giramondo, vagabondi, soldati reduci da battaglie campali che tentavano di ritornare a casa, di solito a piedi e senza risorse, incontravano gli abitanti di villaggi sul loro percorso. Stranieri, sconosciuti che chiedevano ospitalità e ristoro e che alle volte con qualche espediente sapevano conquistare la fiducia degli abitanti dei luoghi che attraversavano, risvegliando in questi ultimi sentimenti e sensazioni dimenticate o sopite.
La storia della Minestra di sasso, fonte di ispirazione dello spettacolo, trasversale a diverse culture fiabesche, narra appunto di uno di questi viandanti che raggiunge un villaggio e non trova ospitalità per la paura e la diffidenza degli abitanti. Solamente attraverso un espediente riuscirà a saziarsi. Improvvisa un fuoco nella piazza del paese e, dopo aver chiesto in prestito una pentola, mette a bollire un sasso di fiume. La curiosità prende il sopravvento sulla diffidenza e ben presto tutti gli abitanti del posto desiderano aggiungere qualcosa, chi il sale, chi una verdura, all’ingrediente segreto che bolle in pentola.
In questa versione teatrale della fiaba, il posto dei personaggi umani viene preso da animali che simboleggiano differenti psicologie e attitudini: un vecchio lupo, ormai non più cacciatore, poi, galline, maiali, pecore, capre, cavalli, asini, cani, portano a turno vari ingredienti e infine si ritrovano attorno ad un camino in un convivio festoso. Non è infatti tanto nella figura del protagonista, umano o animale che sia, da ricercare il significato o la morale della storia, quanto in quello che questa figura è in grado di lasciare nei personaggi che restano. Ne sono trasformati, riscoprono sentimenti di unione, amicizia, felicità, leggerezza, che avevano dimenticato, abbandonato. L’attore attraverso l’utilizzo di oggetti e maschere interpreterà i differenti personaggi e li condurrà verso la festosa cena finale.
Tecniche: teatro d’attore, teatro d’oggetti
Si ricorda che a questa rassegna del Dragoni è legata, anche quest’anno, l’iniziativa “A cena e a Teatro in Famiglia”, grazie alla quale si potrà consumare la cena in uno dei tanti ristoranti convenzionati della città e successivamente assistere allo spettacolo al prezzo di soli 12 euro.
T E A T R O D R A G O N I M E L D O L A
A TEATRO IN FAMIGLIA
Sabato 18 aprile 2020 ore 21
ACCADEMIA PERDUTA / TANTI COSI PROGETTI
Zuppa di sasso
di DANILO CONTI e ANTONELLA PIROLI
con DANILO CONTI
Biglietti: non si effettuano prevendite. La sera dello spettacolo la biglietteria del Teatro aprirà alle ore 20. È tuttavia obbligatoria la prenotazione in Teatro ai numeri 0543 64300 oppure 0543 490089.
La sera dello spettacolo sarà possibile recarsi a cena nei ristoranti convenzionati della città di Meldola a soli 12 euro. Il tagliando che sarà consegnato alla cassa del ristorante darà diritto all’ingresso al Teatro Dragoni.
Per chi non usufruirà di tale convenzione, il biglietto d’ingresso è di 5 euro (prezzo unico per bambini e adulti).
Per informazioni sui ristoranti convenzionati e sullo spettacolo: 0543/490089 oppure 0543/64300
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