Queste stesse persone hanno un rischio elevato di sviluppare altre malattie croniche, di avere più ricoveri ospedalieri e più lunghi, maggiore rischio di disabilità e non autosufficienza, peggiore qualità di vita e alta probabilità di morire prima. La spesa annua per le cronicità in Italia è di circa 66,7 miliardi (80% delle risorse sanitarie). Spendiamo tantissimo, ma le persone non sono in salute.
È ormai evidente quanto sia necessario garantire per i più fragili tutte le cure necessarie a casa o nei luoghi più idonei, attraverso modelli organizzativi, che sappiamo rispondere alle crisi e ai cambiamenti, così come servono operatori sanitari che possano lavorare in condizioni tali da poter prendersi cura di chi sta male e soffre.
È sempre più chiaro inoltre che servono ospedali efficienti dove dover entrare il meno possibile e che, messi in Rete, possano rispondere globalmente alle esigenze legate alle patologie acute; ospedali che siano anche luoghi di alta specializzazione del sistema di cure per la cronicità in grado di interagire con la specialistica ambulatoriale, con l’assistenza primaria e con le reti cliniche territoriali.
Serve un approccio centrato sulla persona e non sulla malattia perché le malattie sono sola una parte dei problemi di salute delle persone; il resto è vulnerabilità sociale, familiare ed economica. La letteratura scientifica su questo è unanime.
Serve ragionare su piani sanitari che rispondano a ciò che Sars-Cov2 ha fatto emergere, non solo in Italia, ma in tutto il Mondo: che abbiamo bisogno di sentirci al sicuro, qui come altrove.
E di ricevere cure buone e gratuite che ci rendano migliore la vita.
I bisogni di Cure Palliative riguardano circa l’1.4% della popolazione adulta europea, o se vogliamo, il 75% di tutti i morti per anno. Per quanto riguarda alcuni luoghi di cura, è stata anche definita una stima di prevalenza del bisogno di Cure Palliative, presente nel 40-65% delle persone assistite in strutture residenziali e del 40% dei malati ricoverati in ospedale. Per quanto riguarda la popolazione pediatrica invece si stima in Italia siano circa 35.000 ad avere bisogno di Cure Palliative, e ad oggi solo il 5% usufruisce dei diritti riconosciuti dalla legge 38/2010.
Il tema della Rete risulta oggi quanto mai centrale all’interno della riforma che il nostro Servizio Sanitario dovrà necessariamente attraversare.
Le Reti locali e regionali di Cure Palliative sono state già definite dalla legge 38 e dalla normativa attuativa.
Esistono già e sono state capaci di resistere all’insulto della pandemia, dando risposte concrete e appropriate ai bisogni vecchi, ma anche a quelli nuovi prodotti dalla crisi. Sono Reti in grado di progettare e di fare, ma anche di monitorare e di misurare.
Reti pronte ad impegnarsi nelle sfide clinico assistenziali per tutte le persone malate con bisogni complessi e parallelamente disponibili a fare propria la responsabilità di una necessaria evoluzione scientifica attraverso una crescita dell’attività di ricerca.
Le Cure Palliative sono ormai un diritto, una disciplina, un livello essenziale di assistenza e una specializzazione medica; questo permetterà di incidere sulle politiche sanitarie, attraverso competenze solide e un’identità sempre più forte che faccia della multi-professionalità e della capacità di dialogo e di apertura, l’elemento centrale da cui ispirare il cambiamento, compreso il sostegno alla governance che dovrà realizzare la transizione dei modelli organizzativi.
Il Congresso Nazionale della Società Italiana di Cure Palliative rappresenterà un momento di riflessione e di progettazione ambiziosa per le sfide che il sistema della Salute dovrà sostenere.
Anche quest’anno si terrà nel contesto ormai familiare del Palacongressi di Riccione, dove sono attese più di 1.000 persone, appartenenti alle diverse professionalità che operano nelle équipe di Cure Palliative e in tutte le équipe che gestiscono a vario titolo malati in fase avanzata e terminale (medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, operatori socio-assistenziali, assistenti spirituali, ecc.).
Il 17 novembre si svolgeranno dei laboratori pre-congresso monografici, a numero chiuso, sui temi di: metodologia delle Ricerca scientifica, Medicina Narrativa, Risk Management in Cure Palliative domiciliari.
Durante le giornate congressuali (18-20 novembre), oltre ai temi clinici, assistenziali, etici, organizzativi e delle humanities, il programma scientifico prevede diverse sessioni dedicate al tema delle nuove emergenze legate alla pandemia da Covid.
Uno spazio dedicato sarà inoltre messo a disposizione del progetto SICP Giovani.
SITI INTERNET DI RIFERIMENTO
XXVIII CONGRESSO NAZIONALE SICP – Società Italiana di Cure Palliative
Riccione, 18/20 novembre 2021
Palazzo dei Congressi, Viale Virgilio, 17
TRE GIORNI DI CURE PALLIATIVE A RICCIONE
“SI CURA MEGLIO DOVE SI FA RETE”
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