Wim Vandekeybus in scena con Void il 16 e 18 gennaio a Cesena e Modena

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Void_Wim Vandekeybus ph 1 © Danny Willems

CESENA-MODENA – Una coproduzione internazionale di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con Ultima Vez, KVS Brussels’ Flemish city theatre, Danseu Festival e Theater im Pumpenhaus sostiene Void, la nuova creazione di Wim Vandekeybus, danzatore, regista e fotografo belga fra i maggiori coreografi contemporanei: sperimentatore eclettico fin dagli esordi, l’artista fiammingo è al centro della scena europea dalla metà degli anni Ottanta, annoverato, accanto a nomi come Jan Fabre, Alain Platel e Anne Teresa De Keersmaeker, fra gli esponenti della cosiddetta “ondata fiamminga” che in quel periodo ha profondamente innovato il linguaggio della danza.

Dopo il debutto a Brussels il 23 ottobre scorso, la prima italiana, nell’ambito della rassegna Carne a cura di Michela Lucenti, è in programma al Teatro Bonci di Cesena il 16 gennaio 2025 (giovedì ore 20.30) e poi al Teatro Storchi di Modena il 18 gennaio (sabato ore 19.00).

Il titolo Void nasce dall’idea che il vuoto rappresenti un potenziale. «Spesso pensiamo allo spazio vuoto come privo di significato – commenta il coreografo – ma non è così. Immaginate una sala d’attesa in un ospedale dove nessuno parla. Sembra vuota, ma sotto la superficie si muovono molte cose».

La scena è minimale, plasmata dal suo sguardo di fotografo e regista visivo che con fondali volatili, luci e una macchina del fumo crea ambienti mobili e atmosfere cangianti. Pochi oggetti, funzionali ai performer che a tratti li assorbono e li usano per mettersi in relazione fra di loro. I corpi popolano e trasformano uno spazio libero, in cui si attraggono l’un l’altro come magneti.

In questa “bolla”, sei personaggi prendono la scena. Si tratta di individui con vissuti interiori forti, molto rivolti verso se stessi e perciò isolati ai margini del mondo esterno.

«Per me il palcoscenico è un luogo in cui esplorare esperienze estreme, che ribaltano le norme vigenti. Non sono interessato a rappresentare in modo realistico la vita sociale ordinaria – spiega Vandekeybus – Piuttosto, voglio approfondire le esperienze individuali più autentiche, che non seguono il percorso previsto, che deviano in modi affascinanti. Ogni personaggio vede il mondo dalla sua prospettiva unica e attraverso questo particolare sguardo esploriamo temi sociali più ampi. Si tratta di addentrarsi nei loro intricati mondi interiori, di empatizzare con la loro solitudine e di comprendere le loro lotte. La società spesso ci condiziona a seguire una sottile linea di normalità, etichettando come anormale tutto ciò che ne esula. Ma l’incoscienza e l’imprevedibilità sono vitali per il nostro lavoro artistico. Questa creazione celebra questi emarginati e la rara ammissione di altri nei loro mondi interiori. Void invita il pubblico a confrontarsi con domande profonde e stimolanti sull’individualità e la differenza e a guardare all’essenza di noi stessi per capire ciò che ci circonda».

I danzatori, Iona Kewney, Lotta Sandborgh, Cola Ho Lok Yee, Paola Taddeo, Adrian Thömmes, Hakim Abdou Mlanao, di diverse età e origini, non sono interpreti ma co-creatori: per la costruzione dei personaggi hanno esplorato il proprio passato, attingendo a esperienze personali e familiari, e in parte parlano le loro lingue madri. Una donna anziana, un ragazzo preso dall’ossessione, una teen-ager sola: storie e stati interiori emergono in filigrana nel movimento, riportato al grado zero dell’espressione del sé, e nei testi. Sono frammenti di discorso, liberi dai vincoli del realismo, che vengono affidati alla percezione soggettiva di chi guarda: è la sua immaginazione, infatti, che ha il compito di rintracciare di chi potrebbero essere quelle parole e quali aspetti universali incarnano dentro il mondo astratto della scena.

Il disegno coreografico è un organismo complesso, in cui i caratteri singoli coesistono armoniosamente anche nei momenti di conflitto.

La colonna sonora è creata in collaborazione con Arthur Brouns, giovane compositore, arrangiatore e produttore musicale belga noto per la fusione di elementi elettronici e orchestrali nel suo lavoro per il cinema, il teatro e la danza. Oltre ai suoi brani originali, la partitura include pezzi del batterista belga Lander Gyselinck e elementi di New York Jazz, fondendo i diversi generi in un paesaggio sonoro coeso. Eseguono i musicisti Kristofor Parvanov (violino), Fil Caporali (contrabbasso), Simon Leleux (percussioni) e Daniel Jonkers (tamburo).

A Cesena giovedì 16 gennaio al termine della replica è in programma il dialogo tra Wim Vandekeybus, la compagnia di Void e Michela Lucenti, curatrice della rassegna di drammaturgia fisica di ERT Carne; modera Francesca Pedroni, critica de il manifesto e studiosa di danza. A Modena sabato 18 gennaio dopo lo spettacolo il dialogo tra Wim Vandekeybus, la compagnia di Void e Michela Lucenti è moderato da Anna Bandettini, giornalista di la Repubblica.

Coreografo, danzatore, regista e fotografo belga, dopo l’esperienza come performer per Jan Fabre, fra i primi esponenti della cosiddetta “ondata fiamminga” degli anni Ottanta, Wim Vandekeybus a ventiquattro anni fonda la compagnia Ultima Vez, con cui nel 1987 presenta il suo primo lavoro, What the body does not remember, ricevendo il Bessie Award a New York. Nel 1989 la sua seconda produzione, Les porteuses de mauvaises nouvelles, è di nuovo Bessie Award. Accanto ai nomi di Jan Fabre, Alain Platel e Anne Teresa De Keersmaeker, anche il suo entra subito di diritto nel novero degli artisti belgi che stanno innovando la coreografia europea.

Vandekeybus ha creato un linguaggio di movimento caratterizzato da un’energia vitale istintiva e estrema, che incarna una Weltanschauung drammatica, fatta di dinamiche conflittuali e dicotomie: corpo e mente, sentimento e intelletto, uomo e donna, natura e cultura, uomo e animale, gruppo e individuo, illusione e realtà. L’essere umano è colto in situazioni di rischio, definite drammaturgicamente “il momento della catastrofe”. Ma il suo stile non è privo di umorismo e giocosità. Le sue performance sono montaggi associativi che attraversano i confini tra le discipline integrando musica dal vivo e film making nel processo creativo e dando origine a una danza fortemente teatrale.

L’artista ha collaborato con musicisti, come Thierry De Mey, Peter Vermeersch, David Byrne, David Eugene Edwards, Arno, Charo Calvo, Marc Ribot, Trixie Whitley e Arthur Brouns.

Autore di cortometraggi per alcune delle sue creazioni in palcoscenico, come Blush (2004) e Monkey Sandwich (selezionato nel 2011 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia), nel 2015 ha realizzato il suo primo lungometraggio, Galloping Mind.

Ha messo in scena tragedie di Jan Decorte ed Euripide e lavorato con autori contemporanei come Bart Meuleman, Peter Verhelst e Pieter de Buysser. Spettacoli come Mockumentary of a Contemporary Saviour e TrapTown rivelano il suo interesse per la situazione politica globale.

Ogni opera è un tassello della sua costante ricerca di nuove forme: dalla performance musicale (nieuwZwart) agli spettacoli sulla mitologia classica (Oedipus/Bêt noir o Die Bakchen), fino a progetti di diverso formato come Monkey Sandwich e Talk to the demon. 

Void

regia e coreografia Wim Vandekeybus

creato con ed eseguito da Iona Kewney, Lotta Sandborgh, Cola Ho Lok Yee,

Paola Taddeo, Adrian Thömmes, Hakim Abdou Mlanao

assistente artistico e drammaturgia Margherita Scalise

assistente ai movimenti Maria Kolegova

musica originale e sound design Arthur Brouns

scenografia Wim Vandekeybus

realizzata da Pepijn Mesur

disegno luci Wim Vandekeybus, Benjamin Verbrugge

costumi Isabelle Lhoas

assistente ai costumi Juliette Lejeune

tecnici Schröder, Pepijn Mesure, Benjamin Verbrugge

distribuzione Julia Bouhjar

responsabili di produzione Heleen Schepens, Kenneth Raemaekers

musicisti Kristofor Parvanov – violino, Fil Caporali – contrabbasso,

Simon Leleux – percussioni, Daniel Jonkers – tamburo

altre musiche di Hihats In Trees – Lander Gyselinck, Obsequies

coproduzione KVS Brussels’ Flemish city theatre, Danseu Festival, Theater im Pumpenhaus,

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

con il supporto di Tax Shelter measure of the Belgian Federal Government, Ufund

un ringraziamento speciale a Thi-Mai Nguyen, Jerry Killick, European Theatre and Film Institute

Ultima Vez è supportata da the Flemish Community & the Flemish Community Commission of the Brussels Capital Region

Informazioni:

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena

tel. 0547 355959 | info@teatrobonci.it

Orari biglietteria (solo giorni feriali): dal martedì al sabato ore 11.00 – 14.00 e 16.00 – 19.00; nei giorni di rappresentazione serale fino a inizio spettacolo; le domeniche di rappresentazione pomeridiana, dalle 15.00 fino a inizio spettacolo. Online: cesena.emiliaromagnateatro.com | vivaticket.com

Ingresso: 8 / 27 €.

Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15 – Modena

tel. 059 2136021 | biglietteria@emiliaromagnateatro.com

Orari biglietteria (solo giorni feriali): dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00

Online: modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.com

Ingresso: da 8 € a 27 €

Void

regia e coreografia Wim Vandekeybus 

creato con ed eseguito da

Iona Kewney, Lotta Sandborgh, Cola Ho Lok Yee,

Paola Taddeo, Adrian Thömmes, Hakim Abdou Mlanao

musica originale e sound design Arthur Brouns

coproduzione KVS Brussels’ Flemish city theatre,

Danseu Festival, Theater im Pumpenhaus,

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Bonci

Piazza Guidazzi – Cesena

16 gennaio 2025

giovedì ore 20.30

Teatro Storchi

Largo Garibaldi, 15 – Modena

18 gennaio 2025

sabato ore 19.00

prima nazionale

nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica 

durata: 1 ora e 30 minuti