Weekend Musei di Modena, ultimi giorni per Preti e Gipsoteca aperta

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Da sabato 22 a martedì 25 aprile ultime possibilità di visitare la mostra “Incubi e sogni”. Raccolta del Graziosi aperta sabato e domenica; lunedì e martedì su richiesta al bookshop

Incubi e sogni di provinciaMODENA – Ultime possibilità sabato 22, domenica 23, lunedì 24 e martedì 25 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 per visitare gratuitamente ai Musei civici di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino la mostra “Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti e le arti tra Modena e Reggio Emilia negli anni del miracolo economico”.

La mostra è realizzata dai Musei civici di Modena in collaborazione con la Galleria Civica di Modena e i Musei civici di Reggio Emilia. La recente donazione ai Musei modenesi dello studio dell’artista Giorgio Preti (1940-1961) con arredi originali, dipinti, disegni, libri e riviste, ha dato l’occasione per rileggere gli anni Cinquanta -primi Sessanta e con essi i diversi fenomeni culturali e storici indici di una stagione segnata da forti cambiamenti e dalla nascita di una nuova identità giovanile.

Attraverso più di 150 opere fra dipinti, disegni, progetti e oggetti di design, la ricostruzione dello studio dell’artista e di un ambiente con arredi del periodo, e grazie anche a supporti audio-video, il percorso espositivo diventa un viaggio tra gli “incubi” e i “sogni” degli anni del miracolo economico. Restituirne l’immagine spetta principalmente alle arti visive appartenenti all’ultima stagione Informale, subito prima dell’affermazione della Pop Art e delle neoavanguardie, fino al ritorno di una “nuova figurazione”. Da Preti a Pompilio Mandelli, da Luigi Spazzapan a Virgilio Guidi e Marco Gerra, per citare alcuni degli artisti presenti, a emergere è un sistema di influenze e suggestioni che si muove dall’ambiente modenese a quello reggiano, bolognese e nazionale. Oltre la pittura, la nuova fotografia è testimoniata dagli scatti di Franco Vaccari, Nino Migliori e Cesare Leonardi; la musica si esprime nelle forme delle chitarre elettriche create dall’artista Wandrè, la nascente società dei consumi si impone con la prima icona pubblicitaria televisiva italiana: l’omino coi baffi del Carosello Bialetti disegnata da Paul Campani.

I numerosi contributi critici in catalogo, ricco di 200 pagine, affrontano gli intrecci culturali del periodo fra arte, cinema, letteratura, costume e società.

Continua invece fino al 4 giugno la mostra “Corrispondenze. Gli studenti di Fondazione Fotografia incontrano i Musei Civici.” In esposizione gli scatti ispirati alle raccolte museali realizzati sotto la guida del fotografo Mario Cresci.

Sempre ai Civici, fino al 21 maggio è in mostra una selezione di chitarre antiche della collezione del liutaio e restauratore modenese Lorenzo Frignani. Gli strumenti di fabbricazione italiana esposti, in molti casi pezzi unici, testimoniano l’evoluzione tecnica della chitarra dall’epoca barocca ai giorni nostri e sono impreziositi da elementi decorativi.

gispoteca graziosiNel fine settimana, la Gipsoteca Graziosi a piano terra del Palazzo con ingresso dal portico del Lapidario romano è aperta sabato 22 e domenica 23 aprile dalle 16 alle 19 grazie alla collaborazione dell’associazione Amici dei musei e dei monumenti modenesi (lunedì 24 e martedì 25 aprile, come sempre, per visitarla ci si può rivolgere al bookshop). Il percorso espositivo si snoda attraverso una cospicua raccolta di opere plastiche, pittoriche e grafiche dell’artista donata al Comune di Modena all’inizio degli anni Ottanta del 900 dai figli Paolo Graziosi e Rosetta Graziosi Vespignani.

Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).