Webinar sulla mafia nigeriana in programma per la “Settimana della legalità” promossa da Regione ER

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Mercoledì 24 marzo 2021 alle 11.30 la video-conferenza a cura del Comune e inserita nel calendario regionale

FERRARA – Un Webinar dedicato a “Gruppi criminali nigeriani in Italia: focus Ferrara ed Emilia-Romagna” con la presentazione della ricerca promossa dall’Ufficio sicurezza dal Comune di Ferrara e realizzata con il contributo dell’Area Sicurezza Urbana e Legalità della Regione Emilia-Romagna. È questo il tema della video-conferenza in programma per mercoledì 24 marzo 2021, dalle 11.30 alle 13 a cura del Comune di Ferrara con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio di FISU-Forum Italiano per la Sicurezza Urbana.

La video-conferenza – organizzata in occasione della “Settimana della legalità 2021” promossa dalla Regione Emilia Romagna – prevede in apertura i saluti introduttivi dell’assessore del Comune di Genova e vice-presidente del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana Stefano Garassino e del vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Ferrara Nicola Lodi.
Coordina: Elena Zaccherini, referente dell’Ufficio Sicurezza Comune di Ferrara
Relatrice: Fiamma Terenghi, PhD in criminologia e Professore a contratto, Università di Trento e University of Manchester.

La ricerca restituisce una fotografia della realtà dei gruppi criminali nigeriani in Italia (penetrazione, radicamento, attività illecite, legami col territorio e con le mafie locali/internazionali) con un focus specifico su Ferrara e sulla Regione Emilia-Romagna.

Il lavoro, svolto dalla docente ed esperta in criminologia Fiamma Terenghi, in collaborazione con la Cattedra di Sociologia Giuridica, della Devianza e del Controllo Sociale di UNIBO, si fonda sulla disamina approfondita dei dati e delle fonti giudiziarie, di polizia e giornalistiche; nonché su di una serie di interviste in profondità con soggetti chiave tanto delle FFOO che della magistratura.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori – La ricerca affronta la realtà della mafia nigeriana a Ferrara, con l’obiettivo di approfondirne e sistematizzarne gli elementi di conoscenza per una migliore definizione, interpretazione e presa in carico dei fenomeni. Fornisce materiale di studio aggiornato ed approfondito sulle ipotesi di penetrazione e radicamento locale della cosiddetta “mafia nigeriana” (ovverosia di una organizzazione criminale con un ruolo attivo nello spaccio, tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione, controllo della mendicità manifesta e in collegamento con le realtà mafiose e criminali locali), da qualche tempo al centro dell’interesse mediatico e delle istituzioni.

La ricerca è stata realizzata nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro per la Promozione della Legalità dell’anno 2019, sottoscritto dalla città di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna (Area Sicurezza Urbana e Legalità); è nell’ambito di tali collaborazione che si svolgono e si finanziano ogni anno tutte le iniziative messe in campo dalla città per la promozione della cultura della legalità e del contrasto alle mafie (Festa della Legalità, Giornata della memoria delle vittime di tutte le mafie, approfondimenti di ricerca).

La ricerca (che sarà completata nel corso del 2021 per dar conto anche delle recenti risultanze giudiziarie sul fenomeno) consente all’amministrazione comunale di conoscere in modo approfondito la struttura, l’organizzazione, il modus operandi degli attori criminali (italiani e nigeriani) presenti nella città di Ferrara e i mercati illegali in cui sono attivi con particolare riferimento alle aree dove si sono insediati.

Inoltre, rappresenta la base per potere predisporre un insieme di interventi integrati all’interno del territorio locale con il duplice obiettivo di fornire un’informazione più puntuale a livello scientifico, politico, mediatico e sociale sui fenomeni in oggetto e di valutare interventi di prevenzione e controllo integrato tra i soggetti del territorio che per mandato istituzionale od impegno civile sono attivi nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni mafiosi.

L’attività rientra nella finalità richiamata dalla L.R. 18/2016 tesa a “favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio”, nell’ambito della cosiddetta “prevenzione secondaria”.