PARMA – Si è parlato di giustizia riparativa ieri mattina all’Auditorium Paganini, nella terza edizione di “Vivere e non Sopravvivere”, evento promosso dal Comune di Parma insieme a CGIL Parma, in collaborazione con Rinascimento 2.0 aps e con il patrocinio della Provincia di Parma, focalizzato quest’anno su “la storia, il linguaggio, la parola, l’ascolto”.
La conduzione dell’incontro, che ha visto tra il pubblico numerose classi delle scuole superiori del territorio, è stata affidata al giornalista e saggista Gad Lerner.
Dopo i saluti del sindaco Federico Pizzarotti, del presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, intervenuto anche in rappresentanza della Provincia di Parma, e di Lisa Gattini, segretaria generale Cgil Parma, Max Ravanetti, di Filctem Cgil Parma, ha introdotto gli ospiti che hanno raccontato il loro percorso personale nelle vicende che hanno caratterizzato la storia italiana degli anni ’70 per capire cosa è rimasto dei fatti e delle persone che li hanno “prodotti” e subiti e che, attraverso il dialogo, la parola, l’ascolto e l’incontro, hanno iniziato il loro percorso di “riparazione” delle ferite.
Sono quindi intervenuti: Agnese Moro, figlia dello statista Aldo ucciso dalle BR nel ‘78, Giorgio Bazzega, figlio del poliziotto Sergio ucciso dal brigatista Walter Alasia in un conflitto a fuoco, Manlio Milani, marito di Livia morta nella strage di Piazza della Loggia a Brescia, che hanno incontrato, ascoltato e costruito un percorso con Franco Bonisoli, ex brigatista componente del comitato esecutivo delle Br, e Adriana Faranda, membro della colonna Romana delle Br e Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo ucciso dalla mafia.