Si trova a R-Nord e accoglie vittime di qualsiasi reato. Operatori disponibili a incontri con scolaresche come è avvenuto col Cattaneo-Deledda per parlare di Codice Rosso
MODENA – Aiutare la vittima di reato vuol dire offrire accoglienza e servizi per un supporto immediato, senza fare distinzioni basate sulla tipologia di reato né sulle condizioni socio-economiche, culturali e religiose delle vittime. Nella logica in cui è la comunità a farsi carico della vittima, a ognuna va garantita parità di accesso ai servizi specialistici, nell’ambito delle politiche per la sicurezza.
Il progetto “Ervis Emilia-Romagna Victim Support”, a sostegno delle vittime di qualsiasi tipo di reato, nasce proprio a questo scopo e si è concretizzato in due macro-azioni. Innanzitutto, la sperimentazione di tre Centri territoriali di sostegno alle vittime di stampo generalista (nei Comuni di Modena, Formigine e nell’Unione Reno Lavino Samoggia) con l’apertura di complessivi cinque sportelli, uno per ciascun Comune coinvolto. In secondo luogo, nella costruzione di una rete regionale tra enti, istituzioni, soggetti del terzo settore che operano con le vittime di reato e in un’attività di sensibilizzazione degli amministratori locali attraverso la realizzazione di laboratori formativi interistituzionali.
In questo contesto, circa un anno fa il Comune di Modena ha attivato lo sportello Ervis situato presso il complesso R-Nord e ha anche ampliato la rete degli Sportelli Non da Soli, passati da quattro a cinque. Inoltre, l’amministrazione comunale ha collaborato con Regione e Fondazione Emiliano-Romagnola Vittime di reato nella costruzione della rete territoriale per promuovere gli sportelli generalisti e collaborando al percorso formativo regionale degli operatori impiegati nei centri.
Lo sportello Ervis è un servizio al di fuori del sistema giudiziario. È un Centro territoriale per le vittime di reato di stampo generalista, assiste cioè vittime di qualsiasi tipologia di reato ed è un servizio gratuito che fornisce accoglienza, informazioni, orientamento e sostegno nelle scelte conseguenti al reato subito e nel rapporto con i servizi del territorio.
Il Centro, garantendo massima riservatezza, fornisce incontri di ascolto, anche in presenza di un mediatore linguistico-culturale, per garantire un aiuto alle vittime ad affrontare la situazione di difficoltà. Offre, inoltre, informazioni su forme di tutela previste, anche per presentare le strade legali percorribili; possibilità di accedere a fondi di risarcimento; servizi offerti da enti e associazioni del territorio.
Oltre all’informazione sulle opportunità e sui percorsi possibili, le persone vengono aiutate a scegliere le strade meglio percorribili in relazione alla situazione specifica. Infine, il Centro garantisce un sostegno di tipo pratico: offre aiuto nella compilazione dei documenti o in altre attività da compiere per ottenere un risarcimento, ma offre anche la possibilità di effettuare un percorso di sostegno emotivo e psicologico, attraverso incontri di consulenza a cura di professionisti.
Il Centro territoriale per le vittime di reato di stampo generalista di Modena si trova nei locali al piano terra del complesso R-Nord, in strada Attiraglio 7/A, a pochi metri di distanza dal posto decentrato di Polizia locale. È aperto il martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13, il giovedì dalle 9.30 alle 15.30 ma si può contattare anche telefonando (338 7863323) negli orari di apertura dello sportello o chiamando al numero verde 800.199.661 dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30, il venerdì dalle 9 alle 13 e tramite e-posta elettronica (ervismodena@aliantecoopsociale.it).
Tra le attività del Centro territoriale per le vittime di reato di Modena ha trovato spazio anche una funzione di tipo formativo e informativo rivolta a un pubblico più ampio. Nei giorni scorsi la responsabile dello Sportello Ervis ha infatti partecipato, insieme a due funzionarie della Polizia locale di Modena, di cui una impegnata nella sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, a un incontro dedicato al Codice Rosso, organizzato dalle rappresentanti d’Istituto di una scuola superiore della città, con il sostegno delle loro docenti.
Studentesse e studenti dell’Ipssca Cattaneo – Deledda hanno così potuto affrontare l’argomento della violenza di genere da un punto di vista giuridico, informativo e formativo durante l’assemblea d’istituto. Le tre relatrici, ciascuna per la parte di propria competenza, hanno chiarito quali sono i reati del Codice Rosso e in quali condotte si realizzano, al fine di essere consapevoli se si sta subendo un reato di violenza di genere o se lo si sta agendo, cosa fare e non fare, a chi rivolgersi, il tutto con l’obiettivo di una maggior consapevolezza degli strumenti di difesa e prevenzione sui quali le vittime di violenza di genere possono contare.
Al termine dell’intervento, che si è svolto al cinema Victoria, studentesse e studenti hanno poi assistito alla visione del film “C’è ancora domani”, di e con Paola Cortellesi.