Protagonista del palcoscenico sarà VITO con il monologo Storie della Bassa, scritto da Maurizio Garuti. Uno spettacolo di atmosfere, che narra di un mondo che non c’è più, un universo surreale e affascinante, quello della “Bassa” che Zavattini amava descrivere, con una riga, “quando c’è la nebbia diventa un tutt’uno tra cielo e terra”.
Vito, con i suoi monologhi, porta in scena un mondo. Il mondo della sua infanzia, le radici della sua maschera emiliana. I protagonisti sono donne e uomini padani, personaggi zavattiniani legati alla terra e al buon cibo e quindi all’amore, simboli di quell’identità che parte da Bertoldo, passa per Zavattini e arriva fino a Fellini, quello di Amarcord.
Età diverse, generazioni differenti, esperienze con i segni delle stagioni sociali che si sono succedute con rapidi cambi di fondale in un’area geografica definita, la pianura bolognese. Dalla periferia urbana alla “Bassa”, dalle ex-risaie alle colture in serra, dal lavoro a domicilio all’orizzonte della globalizzazione: praticamente il teatro dove, negli ultimi 50 anni, è cambiato tutto.
Ogni personaggio parla in prima persona, esprimendosi in una sorta di monologo che porta in luce frammenti autobiografici, evocando quadri di vita vicini e lontani nel tempo. Talvolta le ricette, ritrovate nei ricettari domestici, tramandati di generazione in generazione, vergati a mano come le pagine di un diario, sono rappresentate sul palcoscenico come formule di un sentimento, come i suggelli metaforici degli affetti familiari. Dalla tavola parte una sequenza di ritratti a campo più largo, dove non è difficile scoprire il rimescolio di esperienze, di costumi, di linguaggi che ha segnato il paesaggio umano in questi ultimi decenni. Ci sono storie vere e storie inventate; personaggi fantastici e personaggi reali. Tutti sono accumunati dall’essere surreali, dal vivere nel confine dell’assurdo, cresciuti dove la fame faceva fare i bambini e dove i circhi miseri di provincia erano costretti, durante le permanenze a cucinare i leoni che, essendo magrissimi, non sfamavano nessuno…
Avvertenze per il pubblico
Il Diego Fabbri sarà un Teatro sicuro.
Per riaprire in sicurezza e in ottemperanza alle normative anti-Covid, vi ricordiamo le regole tutt’ora valide per l’accesso a Teatro (obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dello spettacolo; capienza contingentata al 50% dei posti disponibili, distanziamento interpersonale), oltre a queste ulteriori novità:
Biglietti: da 15 a 27 euro.
Prevendite: dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.
Prenotazioni telefoniche (0543 26355): nei giorni di prevendita a partire dalle ore 11.
Vendita online su Vivaticket
Nelle sere di spettacolo la Biglietteria di Corso Diaz aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.
Teatro Diego Fabbri di Forlì
Martedì 18 e mercoledì 19 maggio 2021 ore 20.15
Cronopios
VITO
Storie della Bassa
di Maurizio Garuti
Info: 0543 26355 – www.accademiaperduta.it
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