LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La casa editrice ferrarese Pluriversum estrae dal proprio catalogo e presenta in Sala Agnelli due libri molto diversi fra loro, ma accomunati da una grande forza interiore che permette di superare ostacoli che a volte appaiono insormontabili.
‘Storia di una bambola’ di Roberto Marescotti
Storia di una bambola è un libro storico, ambientato a Ferrara, durante gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale. Roberto Marescotti ha scritto una storia semplice e pulita, che narra, attraverso gli avvenimenti storici di quei tempi, la vita di alcuni abitanti della città emiliana. Vita di famiglia, povertà e miseria per alcuni, al contrario: ricchezza, politica e cariche importanti per altri, ma anche sopravvivenza in uno scenario storico di tensione e violenza. Le carte si mischiano, le cariche s’invertono, i buoni diventano cattivi e viceversa, questa è la guerra, dove tutto cambia, tutto si distrugge. L’atmosfera è dura, pesano gli anni di guerra e miseria, ma basta un brav’uomo, dai puri ideali, a dare speranza a un’intera generazione. Un maestro, una piccola grande rivoluzione in campo scolastico, che segna il confine tra passato e presente/futuro, nell’insegnamento. Infine, l’amore. L’amore che quella bambola ha unito per anni interi, fino alla fine.
Roberto Marescotti, medico, scrittore, poeta saggista. Vincitore di vari concorsi letterari. Al suo attivo ha libri di narrativa, poesia e divulgazione scientifica, ed è incluso in alcune antologie con i più importanti scrittori e poeti contemporanei.
La storia di una perdita, di una trasformazione, di un incapsulamento improvviso nella sordità. La storia di un bambino colpito da una violenta meningite, a causa della quale perde l’udito e si ritrova catapultato in un istituto per sordomuti (nel 1970 non c’era altro!); qui tutti parlano a gesti: insegnanti, preti e suore. Un mondo assolutamente nuovo, incredibile, inaudito. Quasi una realtà parallela, in cui si combatte tutti i giorni per acquisire uno spazio di riferimenti e non «essere sempre sulla corda. Molti non lo capiscono, anzi non gliene frega niente: basta dire le parole magiche “C’è di peggio”. Ci sarà di peggio, ma la sordità è il peggio del peggio: ti taglia le gambe».
Giovanni Milani è nato a Trecenta, in provincia di Rovigo, nel 1958. Ha lavorato per 38 anni presso ASL 18 di Rovigo. È alla sua prima pubblicazione.
Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it
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