Bologna, a dispetto delle sue dimensioni e del suo target giovanile, è una città in grado di prosciugare le tasche dei giovani. Le spese per vivere a Bologna, infatti, risentono soprattutto degli affitti che negli ultimi mesi, nonostante la crisi immobiliare, sono letteralmente schizzati alle stelle: un problema molto grave per gli studenti che scelgono questa città come meta per i propri studi, e che faticano a trovare prezzi abbordabili per la grande affluenza di universitari. Per non parlare poi degli altri costi, legati al servizio dei trasporti pubblici per i pendolari, alle tasse d’iscrizione all’università e al materiale didattico. E non è un caso che siano sempre di più gli studenti costretti a rinunciare al trasferimento a Bologna, anche per via dei tagli statali ai finanziamenti e alle borse di studio.
Come può uno studente non rinunciare ai tanti corsi di studio offerti dalle grandi università bolognesi, senza per questo rischiare di mandare sul lastrico la propria famiglia? La risposta sta negli atenei telematici come l’università Nicolò Cusano, che consentono di laurearsi online frequentando le lezioni da casa attraverso la piattaforma di e-learning, senza per questo spostarsi dalla provincia al capoluogo emiliano, evitando tutti i costi appena elencati. Inoltre, la qualità di queste università telematiche è regolarmente certificata dal Miur, il che significa che il valore di una laurea online è pari a quello dei titoli di studio conseguiti tramite l’università tradizionale. Ed è anche decisamente più comodo, dato che le lezioni resteranno a disposizione a tempo indeterminato, e lo studente potrà accedervi semplicemente accedendo dal computer agli orari che gli risulteranno più comodi: un fattore importante, soprattutto per chi già lavora ed avrebbe difficoltà a conciliare i propri orari con le lezioni tradizionali.
Gli alti costi legati alla vita stanno causando una forte emorragia di immatricolazioni dagli atenei dell’Emilia Romagna, sempre più spesso ‘snobbati’ dai residenti, che scelgono di andare a studiare in regioni meno costose. Stando ai dati raccolti dalla regione, infatti, nell’ultimo anno sono stati addirittura più di 1.600 i giovani che hanno scelto di andare a studiare fuori sede. In un periodo di crisi come quello attuale, è comprensibile che gli studenti stiano cercando soluzioni alternative alle enormi spese da sostenere.
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