Fino all’8 dicembre nelle sale dell’Archivio storico comunale documenti e immagini
MODENA – Ci fu un tempo, dal medioevo alla diffusione delle bottiglie, in cui il vino e il mosto venivano portati a domicilio dentro contenitori detti “brenta”, da figure che erano appunto chiamate brentadori o brentatori. E proprio alla storia del vino a Modena e dei suoi brentadori l’Archivio Storico del Comune ha dedicato una mostra iconografico- documentaria allestita fino all’8 dicembre nella sede di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino. La mostra è aperta gratuitamente al pubblico: per informazioni e per visitarla si deve telefonare al numero 059 2033450.
“La città amava e vituperava questi brentatori – si legge nella presentazione della mostra – che lavoravano assiduamente nelle frenetiche giornate autunnali della mostatura ed a quelle primaverili dei travasi. Allora i vari ‘trebbi’ dei brentatori cittadini si animavano in un vociare confuso di urla e dispute. Anche gli osti entravano sul piede di guerra. Sommergendo di proteste l’Ufficio del Pubblico per il rigido monopolio che quei prepotenti brentatori assumevano sul rifornimento del vino alla città. Guerre e rappacificazioni si alternavano. Subito cancellate all’indomani quando, un nuovo avviso od una nuova grida, rimetteva in discussione un precario armistizio od una faticosa intesa”.
Uomini forti e robusti, dotati di oggetti capaci di portare grandi quantità di liquidi avevano anche il compito di spegnere gli incendi. Col passare del tempo, tuttavia persero di importanza. Verso la metà del Settecento con l’adozione della “tromba da acqua per li incendi” (una “diavoleria” francese) veniva loro tolto l’orgoglio civico dello spegnere gli incendi con le brente. Tuttavia con l’arrivo dei francesi e delle loro idee rivoluzionarie ebbero l’orgoglio di collaborare ad innalzare l’albero della libertà in Piazza Grande. Poi venne la bottiglia. Combinata col tappo abituò a bere finalmente un vino più stabile, meno aleatorio. Essa iniziò lentamente ed inesorabilmente a rosicchiar lavoro ai brentatori”