San Mauro Pascoli tra le location scelte dal regista per “L’Orto Americano”
SAN MAURO PASCOLI (FC) – Villa Torlonia tra le location dell’ultimo film di Pupi Avati, “L’orto americano”, girato tra Roma, l’Emilia-Romagna e gli Stati Uniti. Tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Avati, il film, con cui il regista sancisce il suo ritorno al gotico, vedrà un cast d’eccezione con la partecipazione di Filippo Scotti (protagonista in È stata la mano di Dio; Io &Spotty), dell’attrice britannica Rita Tushingham, di Armando De Ceccon (Oltre la bufera), Roberto De Francesco (Il silenzio grande), Chiara Caselli (Lei mi parla ancora), Romano Reggiani (Eravamo bambini), Cesare Cremonini e Andrea Roncato.
A San Mauro Pascoli le riprese si sono concentrate a Villa Torlonia in una sola giornata, martedì 19 dicembre: la location è stata scelta dal regista per ricreare la piazza centrale del paese in cui sono ambientate le vicende del film. La corte interna ha quindi ospitato la troupe cinematografica, attori e regista divenendo un grande set cinematografico. Un’operazione resa possibile dalla collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission con cui il Comune di San Mauro Pascoli ha sottoscritto un Accordo per la promozione e sviluppo di produzioni cinematografiche sul territorio. Per il Comune di San Mauro Pascoli, da tempo impegnato nelle politiche culturali di valorizzazione dei luoghi pascoliani attraverso il progetto Parco Poesia Pascoli, essere location per una produzione cinematografica rappresenta un’ottima opportunità per promuovere il proprio patrimonio culturale, attraverso un’opera audiovisiva che sarà proiettata in Italia e all’estero, e che potrà avere una positiva ricaduta economica diretta, con particolare rilevanza per le attività economiche di forniture di beni e servizi, tra cui quelle alberghiere, della ristorazione e del commercio.
Il film è ambientato nella Bologna degli anni ‘40. Un giovane mentalmente problematico con aspirazioni letterarie si innamora di un’ausiliaria dell’esercito americano. Un anno dopo il ragazzo decide di andare a vivere nel Midwest americano, per tentare di scrivere il romanzo definitivo. Si trasferisce in una casa contigua a quella in cui vive l’anziana madre della soldatessa. Le due case, però, sono separate da un orto macabro, da cui di notte provengono urla misteriose. La donna è disperata per la scomparsa della figlia, di cui non ha più notizie. Probabilmente è morta, forse è stata uccisa. Alla conclusione del conflitto la ragazza aveva scritto che si sarebbe sposata con un italiano. Il giovane inizia così una tesissima ricerca della donna, che gli farà vivere una situazione particolarmente drammatica, fino a una conclusione, in Italia, del tutto inaspettata. La fotografia è di Cesare Bastelli, le scenografie di Biagio Fersini, i costumi di Beatrice Giannini, e il montaggio è di Ivan Zuccon. L’orto americano è prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures e da Antonio Avati per DUEA Film, con Rai Cinema. Il film è prodotto con il contributo e sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission. In totale sono previste sette settimane di riprese: in regione Emilia-Romagna a Ferrara, Copparo, Cervia, Comacchio ed il Parco del Delta del Po oltre a San Mauro Pascoli; inoltre, tra Roma e i suoi dintorni, Cinecittà Studios, e la città di Davenport in Iowa.