BOLOGNA – “VILLA SAMPIERI TALON PARCO DELLA CHIUSA”
di Maria Luisa Boriani e Barbara Negroni
Il Parco della Chiusa, noto anche come Parco Talon, è un luogo di grande bellezza e di qualità ambientale, nonché di importanza storico-paesaggistica, seppur ancora poco conosciuto. Nei suoi 110 ettari tra Casalecchio di Reno e i colli bolognesi comprende una vasta gamma di ambienti naturali, che costituiscono un importante corridoio ecologico. Il Parco, che dal 1975 è di proprietà comunale, è costituito da quanto rimane dei possedimenti dei marchesi Sampieri Talon, in particolare una villa padronale settecentesca incorniciata da un giardino formale e da un parco all’inglese ricco di elementi architettonici simbolici.
I Sampieri erano parte della fazione guelfa dominante in Bologna, la cui presenza a Casalecchio di Reno è documentata a partire dal XVI secolo. In questa affascinante tenuta trascorreva le vacanze estive il Marchese Francesco Giovanni Sampieri (1790-1863), con la moglie Anna De Gregorio (nota come “la Sampireina”) e la figlia Carolina, che nel 1849 sposerà il visconte Denis Talon, unificando così le due famiglie. Qui nel corso dell’Ottocento si svolse una brillante vita mondana e culturale soprattutto in campo musicale. Rimase famosa in quel periodo una grande festa data in onore del Maestro Gioacchino Rossini con musiche dell’opera “La Donna del Lago”. Lo scrittore francese Stendhal frequentava spesso la villa, esprimendo i suoi ammirati giudizi sul parco e sulla società bolognese dell’epoca.
L’ingresso alla villa è costituito da un viale di ippocastani e nel parco troviamo un piccolo castello con torre denominato “casa dell’orso”, un laghetto, una cascata, un padiglione cinese, un obelisco, un orrido, un romitorio, statue ed ambientazioni esotiche, secondo i gusti dell’epoca. La composizione morfologica del parco è molto varia (vigneti, colline, zone boschive), è ricco di vegetazione e sono presenti alberi monumentali (due cedri e un albero di Giuda).
All’interno troviamo la Chiusa del Reno, opera idraulica risalente al XII secolo e riconosciuta dall’Unesco, e il settecentesco Santuario di San Luca, al quale si sale attraverso un portico di 666 arcate, mentre il confine nord sfiora l’antica chiesa parrocchiale di S. Martino. Il parco è attraversato da importanti cammini come la Via degli Dei e la Via della Lana e della Seta.
Il volume fa parte della collana “Giardini & Archivi”, diretta a Irma Beniamino e dedicata alla conoscenza dei giardini storici italiani.
Maria Luisa Boriani, Agronoma ed esperta di paesaggio, Accademica ordinaria dell’Accademia Nazionale di Agricoltura di Bologna e socia AIAPP. Svolge attività in vari campi del paesaggio e dell’ambiente, in particolare ricerche relative all’evoluzione del paesaggio e analisi e problematiche di riqualificazione dei giardini storici. Collabora con riviste specializzate nella storia bolognese. Autrice e coautrice di testi su argomenti di progettazione dei giardini, inserimento paesaggistico delle infrastrutture e verde storico; curatrice di mostre su temi territoriali e agricoli.
Barbara Negroni, Agronoma, Consigliera Nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali. Esperta di paesaggio, socia AIAPP e INU, Accademica ordinaria dell’Accademia Nazionale di Agricoltura di Bologna. Si occupa di paesaggio nelle sue diverse accezioni, dall’analisi e progettazione, alla gestione e manutenzione del verde urbano, dalla scelta delle piante in relazione ad ambienti ostili, allo studio di parchi storici, alla pianificazione territoriale. Attualmente è assessora alla Qualità dell’Ambiente e del Territorio del Comune di Casalecchio di Reno (Bologna).
104 pagine – € 15,00