Dal primo giovedì di maggio, agroalimentari dal produttore al consumatore. In uno spazio limitrofo ma distinto dalla consueta attività commerciale. E’ un sistema antico, che oggi ritrova un ruolo privilegiato nell’ottica della ricerca di prodotti genuini e freschissimi
VILLA MINOZZO (RE) – Il primo giovedì di maggio, tradizionale giorno di mercato per il capoluogo villaminozzese, sarà inaugurato il mercato contadino. “Questa iniziativa, pur essendo localizzata in spazi limitrofi a quelli riservati alle consuete bancarelle – spiega Giuliano Gabrini, assessore all’agricoltura – rappresenta un elemento caratteristico e distinto, che va comunque ad arricchire la proposta commerciale già esistente”.
Il regolamento è stato “approvato a maggioranza assoluta dal nostro consiglio – continua Gabrini – lo scorso 31 marzo. L’attività, che costituisce una pronta risposta del Comune al crescente aumento delle richieste da parte degli imprenditori agricoli locali di poter usufruire di uno spazio pubblico di vendita delle proprie produzioni svincolato dalle logiche commerciali ordinarie, sarà collocata in via sperimentale per tutto il 2017 in viale dei Tigli, per entrare a regime dal prossimo anno”.
Sottolinea ancora l’assessore Gabrini: “L’auspicio dell’amministrazione è che questo risultato possa costituire un punto di partenza per un percorso di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari della montagna. In tal senso risulta, fra l’altro, preziosissima la collaborazione delle associazioni di categoria del territorio, che estenderanno a tutti i loro aderenti l’invito di partecipazione a questo nuovo appuntamento settimanale, in base alle semplici modalità stabilite. La vendita diretta dal produttore al consumatore è un sistema commerciale antico, che oggi ritrova un ruolo privilegiato nell’ottica della ricerca di prodotti genuini e freschissimi e del contribuire a un sistema di spesa a chilometri zero, sia a vantaggio dell’ambiente che a sostegno delle aziende agricole del territorio”.
Grazie a questa opportunità sarà inoltre possibile “riscoprire le risorse agroalimentari dell’Appennino – conclude Giuliano Gabrini – e il rispetto per la stagionalità dei prodotti della natura. Si tratta di un importante strumento al fine di diffondere stili alimentari più sani e di far emergere il mondo agricolo dalla marginalità in cui è stato spesso relegato per diversi decenni”.