Tragica storia ricostruita col contributo di uno studioso d’Oltralpe. Fu fucilato nel luglio del 1944 in prossimità de La Pioppa, lungo la strada per Villa. Domenica la commemorazione della sua uccisione, alla presenza, fra gli altri, di alcuni suoi compaesani
VILLA MINOZZO (RE) – “Domenica mattina collocheremo un altro tassello indelebile nella storia che ripercorre la tragedia della seconda guerra mondiale, in cui la nostra comunità ha versato un ingente tributo di sangue e per cui è stata fregiata della medaglia d’argento al valor militare”: così il sindaco Luigi Fiocchi annuncia la commemorazione dell’uccisione di un giovane soldato francese, Jean Dabrainville, aderente alle formazioni partigiane, fucilato alla fine di luglio 1944.
“In suo ricordo – sottolinea il primo cittadino – inaugureremo, in collaborazione con le associazioni dei partigiani, una croce a Ponte Sponda, poco dopo La Pioppa, lungo la strada per Villa, dove morì tragicamente il combattente d’oltralpe. La celebrazione proseguirà a Minozzo, dove ricorderemo anche gli altri caduti su quel territorio”.
Spiega il minozzese Elio Ivo Sassi, vicepresidente di Alpi Apc e responsabile dell’organizzazione e del cerimoniale: “Il raduno è previsto per le 9.30 nel piazzale de La Pioppa, da cui si procederà in corteo fino alla croce di Jean, con omaggio floreale e benedizione. Ci trasferiremo quindi nell’antica pieve, dove, alle 10.30, don Fernando Immovilli celebrerà la messa. Seguiranno la commemorazione ufficiale dell’eccidio di Minozzo, che conta una decina di morti, da parte del professor Giuseppe Giovanelli, studioso di storia locale, e il saluto del sindaco”.
All’iniziativa parteciperà, fra gli altri, una delegazione proveniente dalla cittadina natale della vittima francese, Vagney, nella regione della Lorena, guidata da Lionel Paret, il ricercatore che alcuni mesi fa aveva contattato la redazione della rivista Tuttomontagna per acquisire maggiori informazioni sulla drammatica vicenda di Jean Dabrainville.
“Paret ci ha anche fornito alcuni interessanti documenti – racconta Michele Campani, direttore di Tuttomontagna – che ci hanno stimolato a ricostruire quei tragici avvenimenti, per cui, con la collaborazione di Marco Zobbi di Minozzo, che ha anche materialmente realizzato la croce, e di Elio Ivo Sassi, siamo riusciti a ricomporre i particolari di una storia che racconta morte e crudeltà, ma che racchiude anche, dentro di sé, storie di amore e di amicizia”.
Dopo la posa di una corona e la benedizione ai caduti minozzesi, la manifestazione si concluderà con un rinfresco offerto a tutti i presenti nella sede degli Usi civici.
(foto Tuttomontagna)