L’assessore Giacobazzi ha risposto all’interrogazione del consigliere Rocco (Art.1 – Mdp – Per me Modena) sulla situazione di intralcio alla viabilità della zona
MODENA – “In sede di Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) si sta affrontando il tema della riorganizzazione della circolazione in alcune aree della città in cui il tessuto urbano presente non consente interventi sulla rete viaria, come ad esempio tra le vie La Spezia e Oneglia. In tali casi, la soluzione prevede anche il ricorso a sensi unici di percorrenza che, pur avendo anche aspetti negativi, hanno già dato risultati positivi laddove applicati”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 21 dicembre rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Francesco Rocco (Art.1 – Mdp – Per me Modena) sulla situazione della viabilità tra le vie La Spezia e Oneglia.
Il consigliere ha evidenziato una situazione di intralcio alla viabilità “sempre più insostenibile e frequente” a causa dell’“aumento di traffico che si concentra durante il giorno in ambedue le direzioni di marcia ed in particolare nell’orario di entrata e uscita degli studenti delle scuole medie Carducci, scuola elementare Sant’Agnese e scuola materna”. Rocco ha quindi chiesto “quali provvedimenti saranno intrapresi nel medio periodo per dare un’adeguata soluzione a questa situazione e nell’immediato” per ridurre le criticità.
L’assessore ha spiegato che la situazione tra le vie La Spezia e Oneglia “è molto diffusa: negli anni ‘70 si è consolidato un modello di relazione tra scuole e tessuto urbano, che ha visto la realizzazione delle scuole dell’obbligo in prossimità dei luoghi dove la residenza era più densa e dove c’era verde pubblico. La motorizzazione allora era più bassa e la valutazione politica alla base di tale modello era che questo sistema di vicinanza fosse il presupposto per comportamenti virtuosi dei cittadini, indotti a non accompagnare in macchina i propri figli a scuola. In queste aree – precisa Giacobazzi – le strade arrivano a un massimo di 6 metri di larghezza e in alcuni casi non sono dotate di marciapiedi. Si tratta di una situazione diffusa e difficile da superare, che oggi comporta disagi. Nel caso specifico – ha aggiunto – non si può mettere mano alla trasformazione del trasporto pubblico, che con mezzi più piccoli avrebbe costi significativamente maggiori in quanto ne servirebbero di più. Non si può inoltre intervenire realisticamente nemmeno sulla rete viaria perché una nuova strada sarebbe collocata tra il verde e la residenza: una soluzione impensabile. La cosa su cui si può lavorare – ha proseguito – è invece la riorganizzazione della circolazione, accettando anche modalità, come i sensi unici, che comportano qualche aspetto negativo. Nelle vicine vie Boccabadati e Bortolotti si è proceduto in questo modo e il nuovo sistema di circolazione ha funzionato”.
Marco Rabboni del M5s si è detto stupito che nella risposta dell’assessore “non sia stata citata la soluzione di trasformare l’area in una zona 30. L’Amministrazione, anche nel piano ciclabile presentato l’anno scorso, ha denotato la volontà di realizzare più zone 30 ma forse non viene data molta importanza a questa soluzione. La revisione della circolazione cui ha fatto riferimento l’assessore non è l’unica soluzione, ma lo è anche la trasformazione in zona 30, per ridurre la velocità e il traffico inducendo le persone a usare mezzi più sostenibili, anche se vanno poi fatti controlli adeguati sul rispetto dei limiti”.
Fabio Poggi ha ricordato che “nella zona è già previsto un impegno di trasformazione in zona 30 e gli interventi sulla mobilità comprendono anche quello”. Il consigliere ha evidenziato la presenza di un importante polo scolastico: “C’è tutt’ora l’abitudine dei genitori ad arrivare fin sotto l’edificio in auto e basterebbe anche solo un po’ più di attenzione dei genitori per diminuire il traffico. Quello evidenziato dall’interrogazione è un problema urgentissimo che riguarda non solo quel rione ma l’intero quartiere – ha aggiunto – e rispetto al quale bisogna agire con interventi strutturali di sistema, come la trasformazione in zone ’30 ma anche con infrastrutture più significative intorno”.
Nella replica, il consigliere Rocco ha affermato: “Riporterò la risposta ai cittadini che mi hanno fatto la segnalazione; non posso dire se per loro è soddisfacente ma posso dire loro che l’Amministrazione è a conoscenza del problema e che ci sta lavorando come per situazioni lì vicino in cui gli interventi effettuati hanno dato risposte. Se poi dai cittadini arrivano proposte e suggerimenti credo che l’Amministrazione dovrà tenerne conto”.
In chiusura, l’assessore Giacobazzi ha confermato che “tutta quella zona rientra comunque in un’area destinata a diventare zona 30” ma ha sottolineato che “lì il problema non è la velocità ma l’ingorgo e calmierare la velocità sarebbe un’operazione inefficace dal punto di vista del problema segnalato”.