Perché un piccolo libro del “più grande poeta in lingua russa del Novecento, sottratto alla conoscenza dei suoi contemporanei” – secondo Pier Paolo Pasolini – ci sembra così importante?
Dietro l’apparente appartenenza a un genere – il diario di viaggio ma anche la letteratura di missione – nelle pagine di Viaggio in Armenia si cela una scrittura che si fa “grafico di una costante diserzione”. E proprio in questa diserzione emerge il carattere politico di un libro che a un primo sguardo può apparire mite e perfino svagato; e però evoca una Armenia fuori dal tempo e disattende le aspettative dei suoi committenti, sfuggendo al compito di celebrare i presunti successi del primo piano quinquennale sovietico. La sfida al nuovo potere non lascia spazio a ulteriori dilazioni e con la pubblicazione del Viaggio – opera duramente criticata dalla Pravda, prima ancora della celebre poesia su Stalin (Epigramma di Stalin), per cui fu ufficialmente incriminato – Osip Mandel’stam si consegna definitivamente nelle mani dei suoi carnefici, portando così a compimento il suo destino.
Per Mandel’stam il viaggio in Armenia, che durò per qualche mese del 1930, fu una discesa «negli stadi abissali del linguaggio»; là dove «vedere, udire, capire – tutti questi significati, un tempo, confluivano in un unico fascio semantico». Così, in queste pagine assistiamo al prodigio della continua geminazione delle immagini, prima che il «nero velluto della notte sovietica» inghiotta il poeta. Segreta riflessione sul tempo, la memoria e la morte e straordinaria metafora di resistenza e di vitalità, Viaggio in Armenia è un sereno, luminosissimo addio, un rito d’addio. Il testo ideale per tratteggiare il profilo di un artista che si dichiarava ostile a tutto ciò che è personale, in tempi intossicati dall’inganno dei reality e dall’illusione della vita in diretta.
Il prossimo spettacolo in programma è Arrivano i Dunque (Avannotti, sole Blu e la storia della giovane Saracinesca) di e con Alessandro Bergonzoni, al Teatro della Regina venerdì 21 marzo.
Informazioni e biglietteria
TEATRO DELLA REGINA
martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30, sabato dalle 10.00 alle 13.00.
La sera dell’evento, oltre ai consueti orari di apertura, la biglietteria sarà aperta dalle ore 19.00 nel luogo dello spettacolo. La vendita dei biglietti online si chiuderà alle ore 20.30.
vendita on line: www.vivaticket.it
costo dei biglietti: da 17 a 25 euro
www.teatrodellaregina.it
Teatro della Regina
Stagione teatrale 2024-2025
19 novembre – 4 aprile
DA MARTEDÌ 18 A GIOVEDÌ 20 MARZO LA GALLERIA SANTA CROCE SARÀ L’INEDITO PALCOSCENICO DELLO SPETTACOLO VIAGGIO IN ARMENIA.
Silvio Castiglioni è il protagonista di un monologo
liberamente tratto dal libro del poeta russo Osip Mandel’stam.
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