MODENA – Il documentario è un ponte tra il mondo reale e quello dell’arte cinematografica che consente al pubblico di vedere e comprendere meglio la complessità della vita umana. Questa edizione del Modena Viaemili@docfest affronta alcuni temi sociali che hanno un grande impatto nel dibattito pubblico: prima di tutto la salute mentale, che si lega alla condizione femminile e alle dipendenze patologiche, poi le battaglie della comunità lgbtqi+ anche attraverso il racconto di poeti e scrittori che, con le loro opere e la loro testimonianza di vita, hanno contribuito a far ottenere visibilità e diritti.
Come è ormai tradizione, venerdì 17 novembre il festival ospita il concorso internazionale di cortometraggi “Meglio matti che corti”, con votazione del pubblico in sala e assegnazione del premio Vittorio Saltini. Tra i sette “corti” c’è anche il vincitore dell’Oscar al miglior cortometraggio 2023: “An Irish Goodbye” di Tom Berkeley e Ross White.
Nella mattinata di venerdì è in programma anche un corso di formazione per giornalisti, in collaborazione con l’Associazione Stampa Modenese e l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, sul tema della narrazione della violenza sulle donne con la proiezione del documentario “Il popolo delle donne” di Yuri Ancarani, che sarà in sala: una lezione magistrale di Marina Valcarenghi, psicologa e psicoterapeuta, che analizza il rapporto tra l’affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza maschile.
Nuova proiezione aperta a tutti alle 17, con “La generazione perduta” di Marco Turco, che parte dalle inchieste di Carlo Rivolta, che negli anni Settanta scriveva per Repubblica, per raccontare l’ascesa dell’eroina e la drammatica fine dello stesso giornalista, considerato la voce della generazione perduta.
La programmazione di venerdì 17 si conclude alle 21 con “Svegliami a mezzanotte” di Fracesco Patierno, che sarà in sala con la protagonista del documentario, Fuani Marino, autrice dell’omonimo libro dove racconta della depressione post-partum che l’ha portata a tentare il suicidio. E di come, alla fine, sia sopravvissuta.
Sabato 18, alle 18, durante la presentazione del catalogo “L’Italia che non si vede” a cura di Ucca, verrà proiettato “After the bridge” di Davide Rizzo e Marzia Toscano, che raccontano la vita di Valeria Collina, madre di un attentatore jihadista morto durante l’attentato terroristico sul London Bridge del 2017.
Il programma completo è disponibile su www.modenaviemiliadocfest.it.
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