Lo ha comunicato l’assessore rispondendo all’interrogazione di FdI. L’intervento, da mercoledì 9 aprile per una durata di circa tre mesi, migliorerà la sicurezza del tratto
MODENA – I lavori di spostamento dell’ingresso al parcheggio degli orti degli anziani, oltre alla realizzazione di un rialzo volto alla moderazione della velocità, con estensione del limite a 30 chilometri orari tra il sottopasso ferroviario e la rotatoria tra le vie Panni-Rosselli, prenderanno il via mercoledì 9 aprile.
Lo ha comunicato l’assessore ai Lavori pubblici e Mobilità Giulio Guerzoni nella seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 7 aprile, rispondendo all’interrogazione, sul tema di Elisa Rossini (FdI), trasformata in interpellanza. La consigliera, in particolare, ha chiesto “per quale ragione nel progetto del sottopassaggio ferroviario eseguito su strada Panni da Fer non si è tenuto conto dell’esistenza del Centro sociale Anziani e orti e dell’Istituto Charitas” e perché il progetto esecutivo approvato dalla Giunta sulla sistemazione dell’accesso agli orti per anziani non tiene conto anche dell’accesso all’Istituto Charitas dall’altro lato della strada. Rossini ha quindi chiesto se e come si ritiene di intervenire.
L’assessore ha precisato che l’intervento voluto dall’Amministrazione comunale migliorerà la sicurezza stradale e la fruibilità dell’attraversamento pedonale, a beneficio di tutta la cittadinanza e di tutte le realtà che sono interessate da quel tratto, compresi gli Orti per anziani e l’Istituto Charitas (con quest’ultimo l’Amministrazione ha relazioni solide e costanti sia su questioni strategiche che puntuali). L’intervento, del valore complessivo di 60 mila euro e che avrà una durata di circa tre mesi, riguarda nel dettaglio la chiusura dell’attuale carraio con rete metallica a integrazione dell’esistente, la messa in quota del marciapiede ciclopedonale e la realizzazione di un nuovo carraio una cinquantina di metri più a est, oltre alla riorganizzazione della sosta interna al parcheggio e al riposizionamento dei cassonetti di raccolta dei rifiuti. In corrispondenza del nuovo accesso verrà realizzato un attraversamento pedonale rialzato, oltre a segnaletica orizzontale e verticale di integrazione.
La nuova configurazione del tratto garantirà adeguata visibilità rispetto alle correnti di traffico insistenti su via Panni, anche in considerazione della presenza del percorso ciclopedonale sul lato sud (orti). In particolare, in uscita dal parcheggio dell’Istituto Charitas è prevista l’introduzione di segnaletica stradale verticale di direzione obbligatoria a destra su via Panni (verso il sottopasso), quindi con manovre veicolari alla mano per l’ingresso e l’uscita dall’area di sosta.
L’assessore ha quindi ricordato che, già sul lato ovest di via Panni, compreso tra la ferrovia e via Giardini, l’Amministrazione ha predisposto interventi di calmierazione del traffico veicolare e che, i diversi interventi complementari di adeguamento funzionale e migliorie alla viabilità non sono di competenza del progetto di Fer. Quest’ultimo ha riguardato la realizzazione del sottopasso di via Panni per l’eliminazione del passaggio a livello della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, infrastruttura dotata di un percorso dedicato a ciclisti e pedoni per consentire una maggiore percorribilità. L’intervento di Fer, realizzato secondo la normativa vigente, è infatti frutto di un accordo tra Comune e Ferrovie Emilia-Romagna volto alla realizzazione di interventi infrastrutturali volti alla razionalizzazione e al miglioramento delle condizioni di sicurezza di punti di interferenza fra la viabilità stradale e la rete ferroviaria regionale Modena-Sassuolo, anche in vista dell’introduzione del Sistema di controllo marcia treno (tecnologia capace di aumentare la sicurezza della circolazione ferroviaria ma che potrebbe determinare anche un allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello).
Il dibattito è stato aperto dal Pd con Gianluca Fanti che ha sostenuto come “l’obiettivo dell’intervento di Fer è evitare disagi alla circolazione causati dal passaggio a livello, con una soluzione a norma che tiene conto della situazione preesistente e che va a risolvere i problemi”. Luca Barbari ha sostenuto che il tema posto dall’istanza è importante, in quanto intercetta una preoccupazione relativa all’attraversamento: “Le risposte date dall’assessore sono soddisfacenti perché evidenziano l’intervento tempestivo dell’Amministrazione per far fronte alle problematiche riscontrate”. “Potevano esserci soluzioni migliori, anche rispetto al sottopasso?” ha chiesto Fabio Poggi ripercorrendo gli interventi dell’Amministrazione, “sta di fatto che rispetto al problema specifico le soluzioni sono quelle illustrate dall’assessore: preoccupiamoci che l’opera venga fatte bene, e in fretta, per mettere in sicurezza pedoni e ciclisti, sia del Comitato anziani sia dell’Istituto Charitas ma anche dei tanti che da via Fratelli Rosselli accedono, attraverso via Panni, al parco Amendola”.
“Come accaduto ai nostri consiglieri – ha sostenuto Luca Negrini (Fratelli d’Italia) – basta fare un giro nella zona per essere sollecitati dai residenti sulle gravi criticità di sicurezza del sottopasso”. Per il capogruppo, “l’infrastruttura può dare problemi, in termini di visibilità, a ciclisti, bambini, obbligati a percorrere quel tratto di ciclabile che, posta in tutti i due lati, restringe ulteriormente la carreggiata”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “realizzare il sottopasso in via Panni e non in via Morane è stato un errore: il progetto, fin dagli inizi, aveva delle mancanze”. Per il consigliere, “bisognerebbe realizzare queste opere fin da subito bene e non intervenire dopo, come ha fatto il Comune, peraltro mettendoci un po’ di tempo”. Bertoldi ha concluso affermando che “sottopasso e rotatoria sono pericolosi soprattutto per chi non frequenta quell’area”.
Per Andrea Mazzi (Modena in ascolto) “se questo intervento fosse stato davvero previsto fin dall’inizio non ci saremmo trovati, lo scorso autunno, a votare di corsa una variazione di bilancio per attuarlo”. Il consigliere, inoltre, ha chiesto se questo intervento “segnali una frenata rispetto alle intenzioni del sindaco di inizio consiliatura, ovvero di investire per andare nella direzione di sostituire questo mezzo, Gigetto, con un altro sistema di trasporto di natura non ferroviaria”.
In replica, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si è detta non soddisfatta della risposta dell’assessore. “Il sottopasso presenta gravi errori progettuali e non ha considerato il contesto né le esigenze degli istituti presenti, scaricando i costi sul Comune: se la giunta modenese fosse stata più distante da quella regionale, quei 60 mila euro li avrebbe tirati fuori la Regione”.