Approvato il Protocollo d’intesa tra Comune, Ausl e Fondazione Hospice Modena. Entro fine anno la gara per il recupero di Villa Montecuccoli. Gli interventi in aula
MODENA – Dal Consiglio comunale di Modena arriva il via libera unanime alla delibera che fa partire la fase realizzativa del primo Hospice cittadino a Villa Montecuccoli.
Nella seduta di giovedì 4 febbraio, infatti, l’Assemblea ha approvato all’unanimità la delibera sul protocollo d’intesa tra il Comune di Modena, l’Ausl e la Fondazione Hospice Modena – Dignità per la vita – Cristina Pivetti per la realizzazione della struttura residenziale di cure palliative Hospice nella villa storica di via Jacopo da Porto a Baggiovara.
Con il protocollo inizia l’iter per la realizzazione dell’intervento: entro fine anno l’Ausl farà partire la gara per il restauro conservativo della villa, di proprietà del Comune che la darà in concessione all’Azienda Usl per 30 anni rinnovabili. Il progetto di recupero, del valore di 5 milioni 900 mila euro e la cui durata è stimata in due anni, è stato finanziato dalla Fondazione che continuerà a fornire il suo sostegno anche per il funzionamento della struttura gestita dall’Ausl.
Aprendo il dibattito per il Pd, Ferdinando Tripi ha spiegato che grazie all’Hospice sarà più facile “accompagnare i pazienti e le loro famiglie nelle fasi più drammatiche del percorso di malattia” e che l’azione avviata nel 2018 dalla onlus Hospice Modena rappresenta “un esempio dell’importanza del volontariato nelle attività di interesse generale attraverso forme di coprogrammazione, coprogettazione e accreditamento, come previsto nel Codice del terzo settore”. Per Marco Forghieri “non è scontata” l’evoluzione del percorso attivato meno di tre anni fa dal Consiglio comunale volto alla convenzione che permetterà di intervenire su Villa Montecuccoli: “In poco tempo – ha affermato – abbiamo dato piena attuazione ai nostri indirizzi. In questa città si lavora per rendere semplice le cose difficili, con un progetto che facilita il modo di affrontare momenti complicati della vita”. In sede di dichiarazione di voto, Tommaso Fasano ha sottolineato il significato “di votare all’unanimità la delibera: tutti abbiamo riconosciuto l’importanza e il valore della sanità pubblica e questo è possibile perché a Modena c’è molta attenzione sul tema”. Inoltre, Fasano ha citato “il valore della regia pubblica, che consentirà ai cittadini di poter fruire dei servizi della struttura, senza il peso di oneri economici”.
“Con questo progetto otteniamo due risultati – ha rilevato Vincenzo Walter Stella di Sinistra per Modena –, quello tecnico della riqualificazione e di rimessa a servizio di Villa Montecuccoli e quello, ancora più importante, relativo alla realizzazione dell’Hospice”. Sollecitando “tempi rapidi anche per gli interventi sulla struttura”, Stella ha rimarcato “l’efficacia dell’interazione e della collaborazione che hanno caratterizzato il percorso verso un centro che potrà migliorare ulteriormente il già elevato livello della sanità pubblica del territorio”.
“Il progetto dell’Hospice permetterà di rigenerare spazi esterni ma soprattutto quelli personali – ha detto Paola Aime (Verdi) –, tutti abbiamo diritto a non soffrire e a essere accompagnati con compassione e competenza”. La consigliera ha auspicato che Villa Montecuccoli “diventi un luogo di sinergia di diverse conoscenze mediche, come per esempio la meditazione per i malati oncologici”, ipotizzando “alleanze tra saperi differenti” con la consapevolezza tuttavia che “la medicina è una sola e che le persone hanno diritto al meglio e al massimo”.
Anche Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle), commentando il percorso che ha condotto alla convenzione votata dall’Assemblea, ha parlato di “meccanismo che ha funzionato”: il progetto consentirà alle istituzioni e alla sanità pubblica di declinare i concetti di “dignità e speranza”. Per il consigliere è positiva “la scelta di un edificio già esistente, a Baggiovara, riqualificando un pezzo di città e restituendolo ai cittadini con un’iniziativa significativa, che risponde a un problema sentito e profondo”.
Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) l’azione della società civile che parla alle istituzioni, portando esigenze dei cittadini che vengono accolte, come appunto è accaduto nel caso dell’Hospice, “deve costituire un esempio per la nostra città”. Entrando nel dettaglio dell’operatività della struttura, la consigliera ha aggiunto che le cure palliative che verranno proposte “contribuiranno a far diminuire il numero di persone che chiedono l’eutanasia”. Inoltre, il progetto “evidenzia la centralità del ruolo della famiglia che ha bisogno di aiuto per accompagnare i propri cari in quei momenti difficili”.
La realizzazione dell’Hospice, ha osservato Giovanni Bertoldi (Lega Modena), è una delle azioni “concrete e caratterizzanti di questa consiliatura”. Ringraziando “tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, che è finalizzato a costruire non soltanto un luogo di cura ma anche uno spazio di relazioni”, il consigliere ha ribadito che “il servizio pubblico è insostituibile quando si tratta di offrire queste prestazioni”.
Citando un’esperienza personale, anche Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza e il valore dei servizi che erogherà l’Hospice, in particolare “quando ci si rende conto che le cure a casa non hanno effetto e che questi ambienti possono contribuire a garantire un’esistenza adeguata alle persone che vengono ospitate all’interno. Voterò con molto orgoglio a favore della delibera”.