Bologna

Verso un nuovo Regolamento per l’installazione e l’esercizio degli impianti di telefonia mobile

Il Comune si doterà di un nuovo strumento: concertazione nell’interesse di gestori e cittadini

BOLOGNA – Un regolamento in venti articoli che suddivide la città in zone e prevede l’attivazione di percorsi di concertazione guidati dall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di tutelare tutti gli interessi in campo: quelli dei gestori degli impianti di telefonia mobile e quelli dei cittadini residenti nelle zone dove vengono installati gli impianti. Il nuovo “Regolamento per l’installazione e l’esercizio degli impianti di telefonia mobile” del Comune di Bologna è stato approvato dalla Giunta e ora attende il via libera dei sei Quartieri cittadini per poi essere discusso e votato dal Consiglio Comunale.

Il regolamento è parte integrante della delibera proposta dagli assessori alle Attività produttive Marco Lombardo e alla Sanità Giuliano Barigazzi ed è stato predisposto dopo l’assegnazione delle frequenze per la tecnologia 5G gestite dal Ministero per lo Sviluppo Economico nel 2018 e l’istituzione di un tavolo di concertazione comunale e metropolitano per l’applicazione della tecnologia 5G a Bologna. Lo stesso Consiglio comunale, nell’ottobre 2019, aveva approvato un ordine del giorno per sollecitare la definizione di un regolamento.

Una delle novità più importanti del documento è la suddivisione del territorio comunale in tre zone che fissano le regole per localizzare i nuovi impianti: rosse dove c’è il divieto di installazione, gialle e grigie dove gli impianti possono essere installati, con alcune limitazioni per quanto riguarda le zone gialle. Sono invece sempre ammessi gli interventi di riconfigurazione degli impianti esistenti (ad esempio per passare dalla tecnologia 4G a quella 5G) e le installazioni su una struttura esistente.

Le aree rosse sono indicate anche dalle norme del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) e prevedono una fascia di rispetto di 50 metri dai siti sensibili, come ospedali e scuole. In questo ambito la riduzione della fascia di rispetto può essere autorizzata solo quando ci siano necessità di straordinario interesse pubblico o si individuino soluzioni di rilevante minimizzazione dei campi elettromagnetici su edifici di altezza superiore a trenta metri. In questi casi è necessaria una relazione tecnica fornita alla Giunta comunale. L’ultimo caso nel quale può essere autorizzata la riduzione della fascia di rispetto è quando si tratti di impianti provvisori della durata massima di quattro mesi.

Nelle aree gialle si vieta l’installazione sulle coperture di cemento amianto e si chiede di evitare, per quanto possibile, di orientare le antenne verso i siti sensibili come ospedali, strutture sanitarie e scuole che si trovino nelle vicinanze dell’impianto. Si chiede di evitare di installare impianti di telefonia su edifici di altezza ridotta rispetto agli edifici adiacenti e di installare l’impianto evitando di coinvolgere i piani sottostanti.

È preferibile installare impianti su edifici di opportuna altezza – tra i 25 e i 40 metri – e a uso direzionale, commerciale, produttivo, alberghiero e di servizio. In caso di richieste di più gestori sono da valutare sinergie impiantistiche ed è opportuna l’integrazione dei nuovi impianti in strutture esistenti come pali della luce, insegne o canne di esalazione se questo è utile a minimizzare l’esposizione.

Nelle aree definite in grigio gli impianti possono essere realizzati su pali o su edifici, a seconda delle necessità, e vengono elencate le aree preferibili per gli impianti su palo, come le rotatorie stradali di idonee dimensioni o i parcheggi pubblici o le aree commerciali, produttive, alberghiere e direzionali.

Il Comune si rende disponibile a svolgere approfondimenti per concertare i siti per i nuovi impianti di telefonia coinvolgendo le proprie strutture tecniche e per orientare i gestori a scegliere preferibilmente aree a minore densità abitativa, offrendo aree pubbliche comunali o individuando altri soggetti che potrebbero essere disponibili. Sono possibili anche delocalizzazioni degli impianti individuando nuovi siti per spostare l’antenna da aree private poco idonee a aree pubbliche con caratteristiche adeguate e prevedendo anche una parziale incentivazione economica in termini di riduzione dell’occupazione di suolo pubblico.

Per quanto riguarda i cittadini e i portatori d’interesse, il Regolamento dispone che le attività di installazione e delocalizzazione degli impianti siano esercitate con trasparenza e mettendo a disposizione le informazioni nel rispetto delle disposizioni a tutela della riservatezza e del segreto industriale e commerciale. Attraverso un sito web di prossima pubblicazione saranno messe a disposizione dei cittadini informazioni su:

  • normativa di riferimento sui campi elettromagnetici
  • percorsi di concertazione,
  • evoluzione della rete dei gestori,
  • utilità e opportunità delle nuove tecnologie.

Attraverso questo sito web il Comune di Bologna provvederà a informare tutti i portatori d’interesse sulle procedure di individuazione di nuovi siti in area pubblica e di autorizzazione di nuovi impianti.

Il Regolamento individua anche le modalità di svolgimento del monitoraggio dei campi elettromagnetici che possono essere richieste da cittadini singoli o associati. Saranno anche promosse delle campagne di informazione, con la collaborazione di esperti riconosciuti del settore, per promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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