Verde pubblico, Comune e Associazioni ambientaliste scrivono insieme il contratto di servizio

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municipio-ferraraBalboni: “Processo partecipativo senza precedenti per migliorare la qualità e la tutela dell’ambiente”

FERRARA – È il risultato del percorso partecipativo Tavolo Verde, promosso dal Comune di Ferrara e che ha coinvolto tutte le associazioni ambientaliste, il nuovo ‘Contratto per la concessione del servizio pubblico di manutenzione del verde del Comune di Ferrara alla Società Ferrara Tua Srl’ a cui oggi, 6 aprile 2021, la Giunta ha dato il via libera.

Il Contratto di servizio è un documento tecnico operativo che definisce i rapporti tra Comune e Ferrara Tua, fornendo stringenti linee guida sulle modalità eagli standard prestazionali delle attività di manutenzione del verde pubblico a cui Ferrara Tua dovrà attenersi nella gestione del patrimonio verde della città.

Il percorso partecipativo denominato “Tavolo Verde”, durato oltre quattro mesi, ha visto incontrarsi con cadenza bisettimanale, a partire dal novembre 2020 un gruppo di lavoro formato dall’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Balboni accompagnato dai dirigenti e dai tecnici dell’Ufficio verde del Comune di Ferrara, dai rappresentanti della Rete Giustizia Climatica (che raccoglie tutte le associazioni ambientaliste della città) e dal direttore di Ferrara Tua, Fulvio Rossi, accompagnato da figure tecniche, con l’obiettivo di riscrivere in termini migliorativi il documento.

Per modalità operative, tematiche affrontate e risultato ottenuto il Tavolo Verde va considerato un vero e proprio modello sperimentale di partecipazione realizzato per la prima volta a Ferrara sul tema ambientale. I protagonisti del Tavolo Verde, infatti, non si sono limitati ad un generico confronto su documenti già preordinati, ma hanno dettagliatamente operato su ogni contenuto del documento, che dopo il passaggio in Consiglio Comunale, verrà adottato e diverrà cogente.

“Il lavoro con il Tavolo Verde ha rappresentato un processo partecipativo senza precedenti anche in virtù della importanza e delicatezza dell’argomento – sottolinea l’assessore Balboni -. Contiamo di assistere a un netto miglioramento rispetto al passato, anche grazie alle risorse economiche aggiuntive messe in campo da questa amministrazione, con una maggior tutela del nostro patrimonio arboreo e una maggiore efficienza negli sfalci dell’erba. Da questa esperienza dobbiamo porre le basi per una sempre più stretta collaborazione con le associazioni ambientaliste, anche al fine di tenere monitorata la qualità del servizio”.

Come è nato il Percorso partecipato

Nel luglio 2019 la città di Ferrara ha dichiarato l’emergenza climatica e adottato il PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima.

Nel marzo del 2020 il consiglio Comunale ha approvato il Dup (Documento Unico di Programmazione 2020/2024) del Comune di Ferrara, che prevede tra i suoi obiettivi la valorizzazione del patrimonio verde della Città di Ferrara, chiaramente espresso nel programma strategico ‘Il verde come risorsa’ (punto 10.01 e seguenti). Nel giugno del 2020 la  Rete Giustizia Climatica ha lanciato un ‘Appello al Sindaco e alla Città’ per la Riconversione Ecologica, presentando poi, a luglio dello stesso anno, tre petizioni, sostenute da oltre 3000 firme sulle tematiche della trasparenza/partecipazione, mobilità sostenibile e riforestazione.

Nel settembre 2020 l’Amministrazione comunale, nella figura dell’Assessore all’Ambiente Alessandro Balboni, anche a seguito della petizione, ha promosso l’innovativo  percorso del Tavolo Verde (i cui lavori sono partiti a novembre) attivando una vera e propria piattaforma di co-progettazione su uno degli atti più incisivi in termini di manutenzione del verde, al fine di renderlo aderente ai bisogni di tutela del patrimonio verde della città. La proposta elaborata dal Tavolo Verde è stata analizzata e valutata dal Gruppo di progettazione interno all’amministrazione, dedicato proprio al tema ‘Contratto di servizio’, che ha definito, a sua volta un testo che definisce il nuovo Contratto di servizio e che verrà discusso in sede di consiglio comunale per ottenere il via libera definitivo.

Di cosa tratta il Contratto di servizio

Il Contratto di servizio è formato da una parte generale, che definisce i rapporti tra il Comune e Ferrara Tua (specificando compiti, responsabilità ed eventuali sanzioni, aspetti relativi alla formazione del personale e alle professionalità e tutti i più recenti termini di legge a cui fare riferimento) e da una parte tecnica (schede tecniche) che entra nel dettaglio dell’operatività che Ferrara Tua dovrà garantire al Comune relativamente a tutti gli aspetti più delicati: potature, abbattimenti, sfalci, cura del verde, ripiantumazioni eccetera.

L’attivazione del Tavolo Verde ha garantito partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative della città, valorizzando le competenze della Rete per la Giustizia Climatica che si è impegnata nel sostenere la tutela e l’implementazione del Verde pubblico come valore superiore, ha proposto aspetti di miglioramento seguendo in particolare le linee guida del Comitato ministeriale per lo Sviluppo del Verde Pubblico e il decreto 10 marzo 2020 “Criteri Ambientali Minimi per il servizio di gestione del verde pubblico”, norme a tutela della biodiversità e il patrimonio verde.

Strategie verdi

Il Comune di Ferrara ha previsto a bilancio per il 2021 un significativo incremento delle risorse e degli investimenti sulla manutenzione del verde, proprio per garantire elevati standard di qualità definiti nel dettaglio dal nuovo Contratto di Servizio. Il nuovo Contratto di Servizio infatti prevede:

1) il miglioramento del  livello di monitoraggio del patrimonio verde della città da attuare attraverso il completamento del censimento del verde;

2) la garanzia di massima nella trasparenza nella gestione e cura del verde anche attraverso la creazione di un portale web del Verde comunale;

3) un potenziamento del livello di controllo della gestione e della cura del verde pubblico, da attuare attraverso una definizione precisa di mansioni e responsabilità e la formazione continua degli operatori coinvolti;

4) nuove modalità operative più rispettose  del bene “verde pubblico” presente sul territorio da attuarsi mediane azioni concrete, soprattutto di  controllo.