Modena

Venturi 1924-2024: un secolo di creatività

Foto storica Lezione negli anni Ottanta

MODENA – Venturi 1924-2024: un secolo di creatività

Introduzione. La memoria giovane

Tra metamorfosi e riordinamenti, l’Istituto Venturi conserva una memoria di secoli: i gessi, le quadrerie, le architetture, i monumenti, i cortili, le lapidi, gli oggetti antichi e poi le tradizioni delle arti, dei mestieri, delle tecniche… È una storia profonda e durevole che traspare e si anima ogni giorno negli spazi delle sedi storiche dell’Istituto, i grandi palazzi di Via Belle arti e di Via dei servi, (a cui più recentemente si è aggiunta la non meno stratificata sede di Via Ganaceto), veri e propri scrigni architettonici di una storia di cui andare fieri.

Ma esiste anche un Venturi diverso, moderno, avanguardistico, sorprendente, contaminato, mutante o addirittura orgogliosamente postmoderno e underground, sempre un po’ in dissenso e “fuori luogo”, vorticosamente alla ricerca di se stesso, fluido fra pulsioni e sogni, in un patchwork brillante, effimero, giocoso, immerso in un’adolescenza senza fine, impossibile da definire.

Nel celebrare il centenario della trasformazione del Venturi da accademia a scuola, (i termini precisi si trovano di seguito in un paragrafo apposito), abbiamo voluto rivolgerci soprattutto a questa dimensione della memoria, quella fragile e sottile, intima e dispersa qua e là nella trama storica dell’Istituto e del territorio, sfumata nei ricordi delle persone che “al Venturi ci sono state” ma che proprio per questo è ancora più bella da scoprire e da respirare, finché si può.

L’idea, in un certo senso è banale, riportare in classe il Venturi degli anni Sessanta e Settanta, far incontrare i docenti e gli studenti che oggi sono giovani con gli studenti e i docenti di ieri, che sono rimasti giovani fino a oggi. Nel cercare di “fissare” questo appuntamento un po’ insolito, sospeso nello spazio-tempo, ci siamo accorti subito che stavamo entrando in una storia complessa ma soprattutto delicata, vissuta ma anche vivente, pulsante e in un certo senso elettrica, spinosa, perché composta di esperienze creative fra loro diversissime, tutte collegate fra loro, quasi fraterne, ma nello stesso tempo dissimili e autonome.

Del resto lo ha spiegato molto bene Franco Guerzoni, uno dei grandi artisti del nostro Novecento, quando, durante un incontro con gli studenti del Venturi svoltosi il 28 settembre scorso, ha detto: “ormai non possiamo più parlare di arte al singolare ma di arti, non di bellezza ma di bellezze, perché ce ne sono tante: per questo è importante l’amicizia con altri artisti, soprattutto se diversi da noi”. E subito l’amico (ma artista diversissimo) Giuliano Della Casa, anche lui ospite di quella mattinata, gli ha fatto eco rispondendo a una studentessa: “per un artista non ci sono regole particolari da seguire, bisogna mettersi a lavorare e farlo sempre con grande piacere e al Venturi il piacere dell’arte, a me, me lo hanno insegnato sia i grandi maestri sia gli amici bidelli”. È il gioco dell’arte mestiere/mistero.

A questo passato vivente è dedicato Il programma di incontri e di mostre che in un primo ciclo, a settembre, ha portato nella nostra scuola Franco Guerzoni, Giuliano Della Casa, Roberto Gatti, Marino Neri, Massimo Bonfatti (Bonfa) e Claudio Onesti e che nei prossimi giorni vedrà entrare nelle nostre aule e nelle nostre biblioteche Carlo Cremaschi, Gianni Valbonesi, Mario Giovanardi, Rinaldo Rinaldi, Maria Grazia Cervetti, Alessandro Rasponi, Enrico Manelli, Paolo Sighinolfi, Nadia Raimondi, Fausto Ferri, Fausto Gozzi, Enrico Ferri e tanti insegnanti e studenti degli anni Settanta, Ottanta, Novanta e Duemila. Durante la Ballata dell’Istituto Venturi, attraverso la mostra 100+Cento. Cento stampe d’arte per i cento anni del Venturi, tramite le “visite insolite” alle sedi aperte al pubblico e con la videoinstallazione EX: i passati e i venturi, proveremo a riconquistare la nostra storia e a raccontarla almeno un po’, sbirciando l’abisso del passato dal ciglio polifonico del presente.

È chiaro che dentro il Venturi di oggi non può trovare posto tutto il Venturi dei nostri predecessori, dei padri e dei fratelli maggiori. Molti lo dicono già nei corridoi: “vi siete dimenticati di Parmiggiani… anche Benati ha fatto il Venturi… Silver si è diplomato all’Istituto d’arte”. Non ci siamo dimenticati. Anzi. Per noi sono tutte presenze vere, così come lo sono tante altre, meno note, radicate nel cuore profondo della scuola. Ma l’anno centenario dura per tutto un anno, anzi per tutto un anno scolastico. E non si sa mai. Stiamo a vedere… 

Il centenario della scuola: i passaggi storici

Nel novembre 2024 saranno passati cento anni da un doppio momento di trasformazione che fu fondamentale per la scuola d’arte di Modena. Il primo fu un fatto apparentemente superficiale, ovvero l’intitolazione dell’Istituto allo storico dell’arte Adolfo Venturi, (ex allievo della scuola) e padre nobile della disciplina storico artistica nell’università italiana. L’intitolazione della scuola al senatore Venturi, (per altro anticipata di alcuni mesi per ragioni di celebrazione della carriera del personaggio) racchiude anche una svolta decisiva per la storia dell’Istituto.

Sarà infatti a partire da quel “1° novembre 1924”, come recita il decreto pubblicato l’anno precedente, nel 1923, sulla Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia, che il Venturi, con la nuova “denominazione di Regio Istituto d’arte Adolfo Venturi”, entrerà a far parte del sistema nazionale dell’istruzione, saltando così da un grado istituzionale ancora ristretto in una dimensione regionale (si potrebbe dire nostalgicamente ducale) al riconoscimento pieno di uno status di rango nazionale, a tutti gli effetti pubblico (e fu uno dei pochi Istituti italiani a salvarsi). Gli “atti costitutivi” dell’Istituto d’arte documentano, fra 1923 e 1924, (direttore il prof. Camillo Verno), un piccolo intrico di atti legislativi, di “mantenimenti economici” da parte dello Stato, della Provincia e del Comune ma soprattutto sanciscono “l’apertura dei corsi e l’avvio delle lezioni” a partire dal mese di novembre 1924. Il Venturi di allora era una scuola con intendimenti prevalentemente pratici, pensata per addestrare giovani artefici al lavoro di officina e alla produzione di opere d’arte applicata (art.4, R.D. del 31.12.1923). L’Istituto Venturi si adeguava alle nuove disposizioni con l’attivazione di tre nuovi indirizzi: terracotta e stucchi, capimastri e decorazione murale.

È da quel momento che prima il Regio Istituto d’arte, poi l’istituto Statale d’arte e infine, dai primi anni Duemila, il Liceo artistico e il Corso professionale Venturi, tutti eredi della tradizione sette/ottocentesca dell’Accademia Atestina (“atestino” è sinonimo di “estense”), hanno percorso il loro primo secolo di vita, come scuole e come laboratori creativi di libertà artistica.

PROGRAMMA

  1. Incontri 
  • Giovedì 7 novembre – Sede di Via dei servi, (Sala Dame), ore 17.30-19.00.

Il Venturi a Memoria: storia e storie della scuola d’arte di Modena

Con Luigia Paolino, Carlo Cremaschi, Giovanni Valbonesi, Nadia Raimondi, Fausto Ferri.

  • Venerdì 8 novembre – Sede di Via dei Servi (Sala Dame), ore 10.00-12.00.

La scena dipinta. L’arte di Rinaldo Rinaldi e di Maria Grazia Cervetti

Con Rinaldo Rinaldi, Maria Grazia Cervetti, Enrico Ferri.

  • Venerdì 8 novembre – Sede di via Belle Arti (Biblioteca storica), ore 11.00-13.00.

Dal Venturi al Barocco. Incontro con lo storico dell’arte Fausto Gozzi

Con Fausto Gozzi e Jonathan Sisco.

  • Venerdì 8 novembre, Sede di Via Belle Arti, a partire dalle ore 18.00.

La ballata dell’Istituto Venturi: ma eri al Venturi anche tu??!!

Cos’è? Un viaggio nel tempo, una proiezione di diapositive, l’autoritratto di tante generazioni, il momento in cui ci si ritrova e forse non ci si riconosce… Tanti docenti di ieri e di oggi, studenti, ex studenti e un mare di tempo ritrovato: rivediamoci, occupiamo il Venturi!

Per il buffet la formula è “ognuno porta qualcosa” e sappiamo già che verrà fuori un capolavoro!

  • Sabato 9 novembre – Sede di Belle Arti, (Biblioteca storica) ore 10.00-1200.

Alessandro Rasponi. Dipingere tra la passione e il mito

Con Alessandro Rasponi, Alessandro Mescoli e Vittoria Maiocco.

  • Sabato 9 novembre – Sede di via dei Servi (Sala Dame) ore 10.00-12.00.

L’arte della scenografia. Incontro con Enrico Manelli.

Con Enrico Manelli

  • Sabato 9 novembre – Sede di Belle Arti, ore 16.30-18.00

La materia della pittura e quella della scultura. Mario Giovanardi e Paolo Sighinolfi

Con Mario Giovanardi, Paolo Sighinolfi e Nadia Raimondi.

  1. La mostra nello Spazio Venturi

Da giovedì 7 a sabato 30 novembre – Spazio Venturi, inaugurazione giovedì 7 ore 19.00.

100+CENTO. Cento stampe per cento anni del Venturi

Organizzata in collaborazione con il Laboratorio d’arte grafica di Modena, la mostra esporrà stampe di artisti e docenti attivi nell’Istituto Venturi, accompagnate da alcune grandi stampe dei più importanti artisti italiani che hanno collaborato con il Laboratorio durante i suoi quarant’anni di attività. L’inaugurazione sarà introdotta da un intervento del critico Sandro Parmiggiani.   

  1. Videoinstallazione – EX: i passati e… i venturi!

Tanti ex studenti del Venturi ci hanno portato le loro fotografie e inviato i loro messaggi. Foto di classe, foto in classe, foto di gite, di capelli cotonati, di sorrisi e di proteste. Noi le abbiamo raccolte, osservate e messe nel proiettore. Adesso è il momento di guardarle tutti insieme! E per questo siete tutti invitati all’incontro di venerdì 8 novembre nella sede di Via Belle Arti!. Sarà predisposta anche una postazione nella quale sarà possibile fotografarsi e lasciare così traccia del proprio passaggio prima di diventare anche lui EX.

  1. Visite guidate (insolite) alle sedi di Via dei Servi e di Via Belle Arti 

Nel pomeriggio di sabato 9 novembre, Sede via dei Servi, 15.00-17.00

Visite guidate (“insolite”) al complesso di San Bartolomeo-ex collegio gesuita

Turni di visita con prenotazione online sul sito della scuola: primo turno ore 15.00, secondo turno ore 15,30. Durata 1 ora circa (Max 30 persone a gruppo). 

Nel pomeriggio di sabato 9 novembre, sede di Belle arti, h.17.00-19.00

Visite guidate al cortile dell’Esedra e alla Galleria delle statue – Sede storica di via Belle Arti (accesso senza prenotazione libero).

 

 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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