Parma

Ventesima edizione di Dal Mississippi al Po il Festival itinerante sarà a Parma il 24 e 25 maggio

PARMA – Presentato l’8 maggio il programma del ventennale del Festival Dal Mississippi al Po che propone un ricco palinsesto tra musica e letteratura con concerti e appuntamenti letterari internazionali. Il fil rouge è la cultura blues rock che dalle sponde americane del Mississippi arriva a quelle emiliane del Po, con la sua ricca tradizione musicale. Per il terzo anno consecutivo il Festival approda nel centro storico di Parma in Piazzale San Lorenzo con la collaborazione ed il sostegno del Comune, Associazione San Lorenzo e la Nuova Editrice Berti. A partire dalle 18 di venerdì 24 maggio e poi per tutta la giornata di sabato 25 maggio saranno due giornate all’insegna della musica e della letteratura, con ospiti internazionali che animeranno il palcoscenico con dialoghi-interviste e concerti, fino alla chiusura inedita con l’inaugurazione di un vero e proprio cinema all’aperto la sera di domenica 26 maggio.
Lorenzo Lavagetto, Vicesindaco e Assessore alla Cultura: “Siamo felici di ospitare la ventesima edizione di questo bel festival internazionale, che come gli anni scorsi porterà scrittura e musica in quello scorcio intimo del centro che è piazzale San Lorenzo. Con Piacenza e Fiorenzuola, Parma si conferma parte integrante di una manifestazione che riesce a portare nel palinsesto culturale una molteplicità di stili, sguardi, influenze e suggestioni di cui non possiamo che essere orgogliosi”.
Davide Rossi, Presidente Fedro Cooperativa: “Siamo molto felici di proseguire la collaborazione con il comune di Parma. Anche quest’anno siamo riusciti ad allestire un cartellone in Piazzale San Lorenzo molto interessante con musicisti e scrittori nazionali e soprattutto internazionali. Questo modo di proporre un doppio binario di possibilità che accolga arti differenti – musica e scrittura – offre la possibilità di una contaminazione reciproca benefica. Gli aperitivi letterari faranno da anteprima ai concerti con appuntamenti davvero interessanti e fuori dalle solite proposte. Venerdì inauguriamo la serata con Paolo Bonfanti, uno dei grandi personaggi del blues folk americano in Italia e sabato invece avremo il pianista di BBKing insieme al violinista dei Waterboys che ha collaborato con gli U2. Una selezione musicale di qualità che speriamo possa incontrare il favore del pubblico”.
Seba Pezzani, Direttore artistico letterario Festival Dal Mississippi al Po: “Vent’anni e sembra ieri. L’entusiasmo è quello di sempre e la voglia di coinvolgere la gente regalandole buone vibrazioni non è cambiato. In fondo, lo scopo del nostro festival è rimasto il concetto intorno a cui è nato e cresciuto: puntare sulla cultura afroamericana come metafora della modernità attraverso la tradizione. È risaputo che, talvolta, nel fango spuntano fiori meravigliosi. Sapere che da uno dei capitoli più infamanti della storia dell’umanità, la schiavitù, si sia sviluppata una forma d’arte a sé stante, il blues, incontro-scontro tra la cultura degli schiavisti bianchi d’America e gli schiavi neri d’Africa, è un lumicino di speranza in quest’epoca di grandi conflittualità. Quest’anno, forse, non c’è tantissimo Mississippi e, forse, non c’è nemmeno tanto Po, ma c’è tantissima umanità artistica. La scelta di puntare su autori non necessariamente americani è motivata dalla voglia antica di internazionalizzare ancor più il nostro festival. Sam Millar, già ospitato alcuni anni fa, e John Crawley sono irlandesi e hanno fatto della lotta per l’indipendenza del loro Paese la loro ragione di vita, finendo entrambi per pagare il prezzo con lunghe pene detentive. Entrambi si sono dedicati alla scrittura, con la differenza che Millar è diventato un romanziere a tempo pieno, mentre Crawley per ora ha solo raccontato la sua esperienza nei Marine degli Stati Uniti, palestra bellica per imparare a fare la guerra e battersi per l’unificazione della sua patria principale, l’Irlanda. Nicolas Verdan è un giornalista-scrittore greco-svizzero molto impegnato sul piano politico e umano (tiene corsi di scrittura per un programma di recupero di tossicodipendenti) ed è un legame ideale tra la cultura mitteleuropea e quella classica. A suggello del tradizionale interesse del nostro festival per le figure d’arte e lotta, quest’anno dovrebbe riuscire a essere con noi anche l’autrice e attivista russa Dar’ja Serenko, tra le 100 donne più influenti nel mondo per il 2023 secondo la BBC, promotrice di campagne pacifiste e non esattamente in linea con il pensiero unico di Vladimir Putin. Ci sarà poi Giancarlo De Cataldo, magistrato e autore di grande impatto narrativo e commerciale, approdato al successo con Romanzo Criminale, noir corale che fa da affresco socio-politico-culturale a un’Italia oggi lontana, ma non troppo. Tra ricordi politici e nostalgie si muoverà il giornalista e scrittore spezzino Marco Ferrari, ora in libreria con il sequel del suo famoso romanzo Alla rivoluzione sulla Due Cavalli, da cui è stato tratto l’omonimo film vincitore del Pardo d’Oro al Festival di Locarno. Infine, il parmigiano Davide Barilli, brillante giornalista e scrittore, farà da ponte tra la cultura italiana e quella cubana, anello bastardo della cultura afroamericana secondo gli USA e perla a pieno titolo dell’universo caraibico secondo l’Avana.”
Cecilia Mutti, Nuova Editrice Berti: “Siamo felici di collaborare a questo bellissimo Festival itinerante, che anche quest’anno porterà due giorni musica e letteratura proprio di fronte alla sede della casa editrice, in Piazzale San Lorenzo, il 24 e 25 maggio. Come già gli scorsi anni, sono stata ben felice di lavorare con il Direttore Artistico Seba Pezzani e il Presidente Davide Rossi alla stesura del programma e ci tengo a ringraziare la Fedro Cooperativa, che nonostante le tante difficoltà ha voluto investire ancora una volta nella nostra città, scegliendola come residenza stabile per gli scrittori che non si limiteranno a condividere il palcoscenico, ma animeranno con la loro presenza la vita culturale parmigiana. Durante la manifestazione, quindi nella serata di venerdì sera e per tutta la giornata di sabato, la casa editrice resterà aperta sia come spazio espositivo che come punto di riferimento per ospiti e pubblico, offrendo spunti di confronto a chiunque voglia approfittare di questa bella occasione.”
Pietro Iaccarino, Associazione culturale San Lorenzo: “La nostra associazione culturale sta diventando col tempo una piccola comunità che cerca di opporsi con spirito attivo alle possibili forme di degrado e abbandono del centro storico, promuovendo manifestazioni culturali gratuite di qualità rivolte a un pubblico trasversale e iniziative condivise molto apprezzate, come l’allestimento proposto lo scorso Natale. Con le date del Festival Blues, anticipate quest’anno alla fine di maggio, si apre di fatto la nostra programmazione estiva, che vedrà Piazzale San Lorenzo trasformarsi in un cinema all’aperto per tutto il mese di giugno nelle serate di giovedì e domenica. E ad aprire le danze, non poteva che essere un film cult come I Blues Brothers, che proietteremo nella serata di domenica 26 maggio, a conclusione ideale di questa edizione di Dal Mississippi al Po.”
PROGRAMMA
Venerdì 24 maggio DMAP – PARMA
Ore 18.00: Il direttore artistico Seba Pezzani saluta gli ospiti di questa edizione
Ore 18.30 Aperitivo letterario: con Giancarlo De Cataldo e Nicolas Verdan
Ore 20.30 concerto (inizio ore 21.00)
Paolo Bonfanti band
Ore 21.30 Piazzale San Lorenzo
PAOLO BONFANTI BAND
Il Genovese Paolo Bonfanti dal 1985 al 1990 è il frontman dei Big Fat Mama, uno dei più importanti gruppi della scena rock-blues italiana, con cui incide tre album (tra cui un doppio live) e suona nei più importanti club della penisola, partecipando ai maggiori festival. Incrocia la strada con le figure più importanti della scena nazionale, tra le quali ricordiamo Fabio Treves e la sua band, Beppe Gambetta in una tourneè con Gene Parsons dei Byrds nel 1992 ed i concittadini Red Wine, una delle realtà più importanti in Europa per quanto riguarda il bluegrass, negli album dei quali è spesso ospite e con cui ha effettuato un tour americano nel 2002. Ad oggi sono stati prodotti, a partire dall’iniziale “On My Backdoor Someday”, ben undici album, che hanno permesso a Paolo di partecipare nel 1994, unico artista italiano, al “South by Southwest” di Austin, Texas e di accompagnare più volte, a partire dal 2002, con la sua band il grande Roy Rogers, virtuoso della chitarra slide e produttore di John Lee Hooker, durante i suoi tour italiani. Dal 2003 fa parte anche di Slow Feet, un vero e proprio supergruppo italiano che vanta al suo interno Franz Di Cioccio e Lucio Fabbri di P.F.M. ed il bassista Reinhold Kohl. Con questa formazione oltre a suonare regolarmente in tutta Italia ha anche pubblicato, nel 2007, un disco intitolato “Elephant Memory”. Nel corso del 2018 è stato invitato ad Augusta Blues, uno dei più importanti festival europei, ad Haapsalu (Estonia) dove ha riscosso un grande successo ed ha ricevuto un premio alla carriera nel corso della finale 2018 dell’Italian Blues Challenge, tenutasi al teatro “G. Verdi” di Fiorenzuola d’Arda (PC), alla presenza dello scrittore Massimo Carlotto e di Sergio Mancinelli (Radio Capital).
GIANCARLO DE CATALDO
Nato a Taranto il 7 febbraio 1956, Giancarlo De Cataldo è un magistrato e scrittore italiano che si è trasferito a Roma nel 1974, cominciando a frequentare la facoltà di Giurisprudenza. Dopo la laurea, è entrato in magistratura e ha ricoperto, nel corso della sua carriera, il ruolo di Giudice della Corte d’Assise nella capitale. Negli anni, Inoltre, ha collaborato con numerose riviste e quotidiani come La Gazzetta del Mezzogiorno oppure Il Messaggero. Il suo nome, poi, figura anche nella stesura di svariate sceneggiature televisive di successo come La squadra, Suburra – La serie, Il caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti?. Il 4 ottobre 2022 ha pubblicato il suo ultimo romanzo intitolato Dolce vita, dolce morte. Tra i vari libri che ha scritto, c’è anche Romanzo Criminale dal quale è stato tratto un film di Michele Placido e una serie televisiva diretta da Stefano Sollima. A partire dal 2022, ha cominciato a condurre un programma televisivo in onda su Rai 1 in seconda serata.
NICOLAS VERDAN
Nicolas Verdan è giornalista e scrittore. Di madre greca, vive a Vevey, in Svizzera, ma trascorre gran parte dell’anno ad Atene per meglio comprendere l’altro suo Paese di origine. Da sempre appassionato di politica
internazionale, ha lavorato per dodici anni per il quotidiano svizzero 24 heures, scrivendo reportage dal Medio Oriente e dai Balcani. Nicolas Verdan vince il premio Bibliomedia nel 2006, il premio Schiller nel 2012 e il Prix du polar romand nel2018. Attento conoscitore della società greca, crea il personaggio di Evangelos, agente dell’intelligence ormai prossimo alla pensione, che si muove in un contesto di liberismo senza regole e corruzione. “La vera protagonista di L’ultimo caso dell’agente Evangelos è la Grecia, che amo profondamente pur conoscendone bene i limiti e le ombre: corruzione, traffici criminali, ineguaglianze sociali. È questo tessuto che fa da sfondo al romanzo, insieme alle contraddizioni dell’Europa unita. Quando ero giornalista viaggiavo spesso come reporter e mi capitava di vivere le realtà più disparate in prima persona e da prospettive privilegiate. Per deontologia professionale, mi sono sempre sforzato di avere un approccio obiettivo, cercando di attenermi alla verità dei fatti. All’inizio anche la storia dell’agente Evangelos aveva più i toni del reportage. È stata la mia editor a consigliarmi di accentuarne il lato poliziesco e questo nuovo tipo di scrittura mi ha permesso di sperimentare una nuova dimensione narrativa, pur continuando a mettere in scena storie prese in prestito dalla realtà.”
Sabato 25 maggio DMAP – PARMA
Ore 12.00 Aperitivo letterario con Sam Millar e John Crawley
Ore 18.00 Aperitivo letterario con Marco Ferrari, Davide Barilli e Dar’ja Serenko
Ore 21.00 concerto (inizio ore 21.30)
Brian Mitchell Steve Wickham James Maddock
Ore 21,30 Piazzale San Lorenzo
SAM MILLAR
Romanziere e drammaturgo nordirlandese, Sam Millar collabora con il «New York Journal of Books». Il suo romanzo On the brinks. Memorie di un irriducibile irlandese (Milieu, 2016) ha fatto parecchio scalpore, in quanto racconto autobiografico della gioventù trascorsa a Belfast negli anni di piombo della guerra civile e degli anni newyorchesi, dopo la sua scarcerazione. Finito in prigione due volte, nel 1973 grazie alle leggi speciali per la prevenzione del terrorismo e nel 1975 per possesso di esplosivi per conto dell’IRA, si trasferì negli USA dove partecipò a una delle rapine più clamorose della storia, finì in carcere per sei anni e ottenne la grazia di Bill Clinton. Ha scritto numerosi romanzi di successo, tra cui I cani di Belfast e Sul fondo del Black’s Creek.
JOHN CRAWLEY
John Crawley è un ex sergente dei Marine degli Stati Uniti ed ex volontario dell’esercito repubblicano irlandese. Nato a New York da genitori immigrati irlandesi, si è trasferito in Irlanda da giovane per poi tornare in America e ricevere l’addestramento militare volto ad entrare nell’IRA. Dopo una condanna a 35 anni, è uscito dal carcere grazie agli accordi stipulati nell’Accordo del Venerdì Santo. È autore di Lo Yankee (Milieu Edizioni), un memoir sulle sue esperienze di marine, prima, e volontario dell’IRA, poi, e un saggio del suo pensiero politico.
Dar’ja Serenko è una delle figure più rappresentative della cultura russa dell’ultimo decennio. Poetessa e attivista, ha inventato forme di socializzazione e sensibilizzazione (come la perfomance #tichijpiket), ha organizzato e fondato luoghi di accoglienza per vittime di abusi e violenza domestica. È tra le 100 donne più influenti nel mondo per il 2023 secondo la BBC. In Le ragazze e le istituzioni si limita a descrivere alcune dinamiche vissute per esperienza diretta, senza commenti. Tuttavia, emerge non solo la violenza con cui i vertici della gerarchia istituzionale agiscono nei confronti dei “sottoposti”, ma anche l’immaginario collettivo di una società fortemente sessista. “Diversi studi dimostrano un collegamento tra discriminazione di genere e militarismo,” sostiene Darj’a Serenko. “Tutto è collegato. Il militarismo, l’imperialismo e il patriarcato sono sistemi eretti sul sangue altrui. E quel sangue è il sangue dei più deboli.”
DAVIDE BARILLI
Davide Barilli, per oltre un trentennio giornalista culturale della “Gazzetta di Parma”, a Cuba ha ambientato molti dei suoi libri (tra gli altri, “Le cere di Baracoa” (ed. Mursia), “Cuba. Altravana” (Giulio Perrone ed.) – entrambi finalisti al Premio Fabriano – “La nascita del Che” (ed. Aragno; secondo al Premio Chiara). L’ultimo suo libro ambientato a Cuba si intitola “Bestiario habanero” (Oligo editore). Assiduo frequentatore dell’Isla, ha realizzato un libro d’arte (intitolato “Historietas de mujeres y humo”) in edizione numerata in collaborazione con il pittore Ramon Perez Pereira. La casa editrice cubana Collecion Sur ha pubblicato un suo libro di racconti intitolato “El castillo de papel”, presentato all’Avana durante la Feria internacional del libro nel febbraio 2018. Ha curato l’antologia di narratori cubani “Gli amanti del secondo piano” (Nuova editrice Berti). Tra gli altri suoi libri di narrativa ricordiamo: Musica per lo zar e La casa sul torrente (entrambi per Guanda)
MARCO FERRARI
Marco Ferrari, giornalista e scrittore spezzino, ha esordito nella narrativa nel 1988 con il romanzo Tirreno (Editori Riuniti), a cui hanno fatto seguito: I sogni di Tristan, Grand Hotel Oceano e Ti ricordi Glauber per Sellerio; La vera storia del mitico undici per Ponte alle Grazie; Cuore Atlantico e Morire a Clipperton per Mursia; Le nuvole di Timor per Cavallo di Ferro; Sirenate per Il Melangolo; Un tango per il duce per Voland; Rosalia Montmasson. L’angelo dei Mille per Mondadori. Con Arrigo Petacco ha firmato Ho sparato a Garibaldi e Caporetto per Mondadori. Per Laterza è autore di Mare verticale. Dalle Cinque Terre a Bocca di Magra, L’incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte e Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol. Sempre con Laterza ora è in libreria con Alla rivoluzione sulla Due Cavalli – Ritorno a Lisbona 50 anni dopo, sequel del famoso romanzo da cui è stato tratto l’omonimo film vincitore del Pardo d’Oro al Festival di Locarno del 2001. Cinquanta anni fa Victor e Vasco partirono da Parigi alla volta di Lisbona per assistere al trionfo della Rivoluzione dei Garofani. Cinquant’anni dopo tornano sulle strade di Lisbona alla ricerca di un nuovo sogno per ricominciare. La storia di una generazione che insegue la possibilità di un mondo diverso a bordo di una Due Cavalli Citroën.
BRIAN MITCHELL
Brian Mitchell, musicista contraddistinto da una grande poliedricità, è un artista noto nel mondo musicale per aver lavorato con alcuni degli artisti più importanti nel panorama della musica rock, folk, country, blues ed R&B: solo per citarne alcuni, ricordiamo, Bob Dylan, Levon Helm e The Midnight Ramble, BB King, Dolly Parton, Little Feat, Rosanne Cash, Allen Toussaint e Buster Poindexter . È apparso in 5 registrazioni vincitrici di un Grammy Award, 3 con Levon Helm e una con BB King e Les Paul. Nel 2015 Brian è stato inserito nella New York Blues Hall Of Fame. La sua versatilità al pianoforte, organo Hammond B-3, fisarmonica, su varie tastiere vintage e armonica oltre ai suoi distinti stili vocali lo hanno affermato saldamente come uno dei musicisti più ricercati di New York City.
STEVE WICKHAM
Steve Wickham è riconosciuto come il principale violinista rock irlandese dalla metà degli anni ’80. Il suo modo di suonare distintivo è stato un contributo importante ai dischi rivoluzionari dei Waterboys nel corso degli anni. Steve ha fatto il suo debutto discografico con gli U2 nel loro album di successo, War, suonando in “Sunday Bloody Sunday” e “Drowning Man” nel 1982. È diventato membro dei Waterboys nel 1985 poco dopo aver suonato nel loro album fondamentale “This is The Sea”. Steve ha registrato e suonato su dischi degli U2, Elvis Costello, Sinead O’Connor, Bob Dylan, Sharon Shannon, Yo Yo Mundi, The Vad Vuc e molti altri artisti nel mondo del rock e della musica folk tradizionale. Parallelamente ha fondato una sua band di world music nella sua città, Sligo, i No Crowns con cui registra e suona in tutta Europa
JAMES MADDOCK
James Maddock è nato e cresciuto a Leicester in Inghilterra, ma la sua carriera musicale è cominciata e si è sviluppata negli Stati Uniti. S’innamora di una donna e arriva a New York. Poi la storia finisce ma lui resta lì e, come nei film di Woody Allen, New York si anima e diventa un personaggio che lo accompagnerà sempre, caratterizzando in modo indelebile la sua scrittura. Nel 2000 è il leader della band Wood con cui realizza l’album Songs from Stamford Hill che gli permette di firmare un contratto con la Columbia Records. Il singolo del disco, Stay You, entra in classifica e viene incluso nella colonna sonora della fortunata serie televisiva Dawson’s Creek. Maddock inizia a suonare dal vivo al fianco di personaggi come Paula Cole, Train e Susan Tedeschi. Si chiude la parentesi con gli Wood così come la storia d’amore con la ragazza americana e Maddock si rifugia nel Lower East Side lontano dai palchi e senza incidere dischi per diversi anni. Il 2009 è l’anno del grande ritorno per il suo primo album solista dal titolo Sunrise on Avenue C che riceve prestigiosi premi e riconoscimenti come i NY Music Awards.
Domenica 26 maggio DMAP – PARMA
Ore 21.00 cinema all’aperto “The Blues Brothers”
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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