PARMA – Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 svela un altro gioiello in questo ricchissimo weekend di settembre dove finalmente si compiono tante delle inaugurazioni e delle iniziative rallentate dalla pandemia.
Opera: il palcoscenico della società, una mostra sul rapporto fra opera e società aspetta ora i suoi visitatori fino al prossimo 13 gennaio 2022 con un’esposizione straordinaria ed inedita curata dalla storica dell’arte Gloria Bianchino e dallo studioso verdiano Giuseppe Martini, su progetto di allestimento scenografico a cura di Margherita Palli Rota.
“Il tema del melodramma attraversa la storia di Parma e dell’Italia.” ha detto il Sindaco Federico Pizzarotti “Opera è una mostra importante per la nostra città: calzante nell’ultimo straordinario periodo, che finalmente esplode in tutta la sua pienezza, del nostro anno di Capitale Italiana della Cultura. E’ un’esposizione che custodisce e tramanda una cultura che ci appartiene.”
“Opera è forse una delle maggiori imprese espositive dedicate al melodramma. L’allestimento che proietta dentro il dispositivo teatrale è capace di parlare al pubblico sia specialista che generalista, perchè attinge da un immaginario collettivo in un confronto interdisciplinare” ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Michele Guerra “è una mostra prodotta dal Comune di Parma con un progetto poderoso di cui si è fatto direttamente carico l’Assessorato alla Cultura in collaborazione con Casa Della Musica e Teatro Regio. Tutto il genio parmigiano, impegnato in questi ambiti, si è messo al lavoro per concretizzare un progetto entrato nel Dossier presentato alla candidatura a Capitale e finalmente oggi vede la luce. Lo presentiamo con molto orgoglio sperando che sia i parmigiani, sia i tanti turisti che sono tornati a ripopolare Parma vogliano frequentarla e goderne le meraviglie”.
“Abbiamo voluto osservare la componente fondamentale dello spettacolo del melodramma che è il pubblico – ha detto il musicologo Giuseppe Martini – solo il gioco del calcio forse ha un pubblico così partecipe. Come il pubblico è stato affascinato e raggiunto dalla musica operistica, come la lirica abbia partecipato alla componente politica dal Risorgimento, al periodo bellico, al ’68, come gli spettacoli del melodramma abbiano inciso sulla vita sociale, sui modi di dire, sulle grafiche pubblicitarie, sui luoghi di socialità, come le tampe liriche, anche per il pubblico che per lungo tempo non ha potuto frequentare il teatro è il filo conduttore del racconto di questa mostra. E’ un’esposizione inedita, pochissime sono le esposizioni dedicate al mondo operistico: Parma è capitale e innovatrice anche con questo progetto”.
Gloria Bianchino storica dell’arte contemporanea “È una mostra curiosa: perchè racconta il dialogo che l’opera ha sempre intrattenuto con quello che succedeva attorno, nella società. Tutta la cultura collaborava: dall’arte, alla moda, ai manifesti, al design delle radio. L’opera è un segno di cultura italiana, per Parma è stato un progetto importante, vicino alla sua storia e alla sua identità, ma difficile a causa della pandemia. L’abbiamo perseguito con convinzione, anche da parte dei prestatori delle opere che davvero mi sento di ringraziare per la collaborazione che ci hanno offerto.”
Opera vuole esplorare il rapporto biunivoco fra opera e società: 514 i pezzi esposti tra quadri, volumi antichi, stampe, fotografie, libretti, riviste, documenti d’archivio, costumi, oggetti di scena e materiali audiovisivi e sonori, provenienti da 75 prestatori pubblici e privati. Tra le opere in mostra: i quadri di Francesco Hayez I vespri Siciliani (1846) dalla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, e Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima Crociata (1835) dalla Collezione della Fondazione Cariplo di Milano; il dipinto Au théatre di Federico Zandomeneghi (1885-1895) dall’Istituto Matteucci di Viareggio; una sezione di ritratti di Lina Cavalieri, tra cui il Ritratto di Lina Cavalieri di Cesare Tallone (1905) dalla Galleria Campari di Milano, e la serie di fotografie di Francesco Paolo Michetti da Archivio Alinari di Firenze; il lacerto ‘W Verdi’ dai Musei Civici di Treviso; il libretto originale dell’Orfeo di Monteverdi dalla Biblioteca Teresiana di Mantova; abiti di scena e da sera, tra cui un pezzo di Balenciaga da Tirelli Costumi di Roma.
Nonostante per secoli il suo pubblico sia appartenuto all’aristocrazia, l’opera è divenuta nel tempo sinonimo di passione popolare, riuscendo a valicare la dimensione del divertimento e dello spettacolo per diventare non solo memoria collettiva, ma rappresentazione dell’identità di una nazione. Lungo 20 sale del Palazzo del Governatore si apre un percorso articolato in tre sezioni che indaga l’influenza dell’opera sugli usi e costumi del tempo e sullo scenario politico: un vero e proprio viaggio attraverso l’universo operistico nel suo legame con i processi di autonomia nazionale, i valori civili della comunità e la riflessione sulla propria identità e sul proprio passato.
Dal 18 Settembre 2021 al 13 Gennaio 2022
A Palazzo del Governatore – Piazza Giuseppe Garibaldi 19
ORARI: dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Visite guidate su prenotazione per gruppi di massimo 20 persone
CURATORI: Gloria Bianchino e Giuseppe Martini
ENTI PROMOTORI:
COSTO DEL BIGLIETTO: intero 6 €, ridotto 4 € o 2 €
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0521.218035
E-MAIL INFO: opera@comune.parma.it
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