MODENA – Il primo appuntamento, a ingresso libero, è giovedì 5 dicembre alle 21.30 alla Tenda di viale Monte Kosica a Modena con Vasco Brondi, cantautore ferrarese già protagonista del progetto “Le luci della Centrale elettrica”.
Due settimane dopo, giovedì 19 dicembre, sempre alla Tenda alle 21.30 a ingresso libero, l’appuntamento sarà con “Coma Cose”, duo rap di adozione milanese.
Si tratta di due anticipazioni in dicembre per “Cantautori su Marte. Incontri senza gravità sulla canzone d’autore” rassegna riconfermata anche per il 2020, dopo il successo della prime quattro edizioni, alla struttura modenese dell’assessorato comunale alle Politiche giovanili.
Giovedì 5 dicembre si apre con Vasco Brondi, noto al pubblico per il progetto “Le luci della Centrale elettrica” con il quale ha dato voce ad un’intera generazione cresciuta a cavallo del millennio, pubblicato cinque album e più libri. Archiviato il progetto, il cantautore ferrarese prosegue per la sua strada con il suo nome.
La seconda anteprima di giovedì 19 dicembre è affidata ai “Coma Cose”, duo rap di adozione milanese, fresco di pubblicazione dell’esordio “Hype Aura”, dopo il successo dei singoli “Post Concerto” e “Anima Lattina”.
“Cantautori su Marte” è promosso dal Centro Musica di Modena nell’ambito del progetto Sonda, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. La direzione artistica è di Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), la grafica di Alessandro Baronciani.
Informazioni online (www.comune.modena.it/latenda e www.musicplus.it) o sulle pagine facebook “La Tenda” e “Centro Musica Modena”.
Vasco Brondi, nato nel 1984 e cresciuto tra Ferrara e l’Emilia, fino a qualche anno fa è stato noto nel panorama musicale italiano con il suo progetto Le luci della Centrale elettrica, nato nel 2007 da un omonimo demo sfociato nell’esordio “Canzoni da spiaggia deturpata”, album prodotto in collaborazione con Giorgio Canali (CSI) e pubblicato da La Tempesta Dischi, premiato nella categoria “Migliore opera prima” del Premio Tenco. Segue il libro “Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero” (Baldini&Castoldi), raccolta di post dal suo blog e altre pagine inedite, pubblicato a nome Vasco Brondi, e un secondo disco “Per ora noi la chiameremo felicità” (2010) che consacrano Brondi/Le luci della Centrale elettrica come uno dei riferimenti della generazione cresciuta a cavallo del millennio. È poi la volta di varie collaborazioni, un Ep (“C’eravamo abbastanza amati”), una graphic novel, un periodo negli Usa, la scrittura di uno spettacolo teatrale, e molto altro, a dimostrazione della natura poliedrica dell’arte di Brondi. Nel 2014 arriva “Costellazioni”, album della consacrazione de Le luci della Centrale elettrica, che esordisce al secondo posto nella classifica di vendite Fimi e a cui segue un tour di oltre 60 concerti. A stretto giro Brondi pubblicherà poi un nuovo libro (scritto assieme a Massimo Zamboni) e il nuovo album “Terra” (2017) che lo stesso Brondi annuncerà come l’ultimo a nome de Le luci della Centrale elettrica, dichiarando ufficialmente chiuso il progetto.
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