L’assessora all’Urbanistica sull’assunzione del Pug: “Il Consiglio e tutti coloro che vorranno partecipare nei prossimi mesi potranno contribuire attraverso le osservazioni”
MODENA – “Oggi il Consiglio dà l’avvio a un processo di rinnovamento totale degli strumenti di governo del territorio con l’obiettivo di dare concretezza a una Modena migliore. Una sfida alla quale potranno partecipare, in vista dell’adozione del Pug, questa Assemblea e tutti coloro che vorranno contribuire a definire l’altezza dell’asticella del cambiamento, attraverso le osservazioni”.
Lo ha affermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli presentando la delibera sull’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 29 dicembre. Vandelli ha precisato che l’Amministrazione ha ritenuto di proporre da subito la proroga del termine delle osservazioni che seguiranno l’assunzione del Pug da 60 a 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, che avverrà intorno alla metà di gennaio, a garanzia della massima partecipazione.
“Il Pug – ha proseguito – è un patto di comunità in cui ciascuna persona è chiamata con le proprie scelte a dare sostanza concreta alle strategie attraverso una assunzione di responsabilità. È un patto con i modenesi, con chi fa impresa, lavora, studia o viene a visitare Modena, in cui ciascuno deve dare un contributo. Il cambiamento è infatti legato alla capacità del singolo di cogliere e partecipare alla sfida: cambiare lo spazio pubblico e renderlo più ecologico significa cambiare abitudini e agire anche sullo spazio privato”.
L’assessora ha sottolineato che “il Pug è un Piano per essere sempre un passo avanti, per rimanere proiettati nel futuro ed essere capaci di attrarre e trattenere i giovani, che spesso vedono solo precarietà nel loro futuro, faticano a costruire nuove famiglie e, non di rado, cercano altrove la possibilità di realizzare progetti. Con questo Piano – ha aggiunto – offriamo strumenti per contrastare le tante povertà, non solo economica, ma anche sociale, sanitaria e culturale; per incrementare il senso di appartenenza e la responsabilità verso l’altro, affinché nessuno si senta trasparente agli altri, soprattutto i più fragili. Con il Pug disegniamo una visione di città green e attrattiva per la sua qualità ecologico-ambientale, per le opportunità di formazione e lavoro, per la sua capacità di includere; sosteniamo il sistema produttivo ma chiediamo in cambio un uso ottimale e sostenibile del territorio. Il Piano – ha continuato – offre inoltre strumenti per costruire opportunità a Modena come città universitaria, rafforzando i poli istituzionali e costruendo luoghi informali, come gli spazi ai piani terra delle grandi trasformazioni, della residenza e del produttivo aperti a usi temporanei per la formazione, e introduce gli usi ibridi per rendere gli spazi più flessibili”. L’assessora ha inoltre spiegato che il Pug “mira a dare risposte alle nuove esigenze abitative: famiglie che faticano ad accedere alla casa in proprietà e chiedono alloggi in locazione con servizi integrativi all’abitare. Con il nuovo Piano si taglia definitivamente l’espansione ma non si ferma nulla: Modena – ha concluso – deve rimanere in movimento; ma va alzata l’asticella nell’assunzione di responsabilità in ogni intervento”.