MODENA – Modena è stata individuata dall’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano come una delle migliori realtà nazionali a cui ispirarsi in merito alla gestione dei finanziamenti diretti dell’Unione europea, grazie alle competenze, all’esperienza e all’organizzazione dell’Ufficio Politiche europee e Relazioni internazionali, al lavoro sin dal 1996. L’indagine verrà presentata martedì 28 giugno a Milano nel corso del workshop “Governance dell’Innovazione negli Enti locali” organizzato nell’ambito della sesta edizione dell’Osservatorio eGovernment del Politecnico di Milano.
L’obiettivo era rilevare le modalità con le quali gli enti locali gestiscono i progetti di innovazione, con particolare attenzione alla capacità di innovare attraverso la partecipazione a progetti europei. L’esperienza del Comune di Modena sarà raccolta nel report di sintesi dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio, che sarà divulgato a partire da febbraio 2017.
“Si tratta di un riconoscimento importante, che dimostra come Modena rappresenti in Italia un modello che fa scuola in termini di innovazione nel campo delle politiche e delle progettualità”, afferma il Gian Carlo Muzzarelli sottolineando: “Questo risultato giunge in un momento in cui la fiducia nei confronti del processo di integrazione europea è in forte calo, come gli esiti del referendum che si è svolto la settimana scorsa nel Regno Unito hanno ampiamente dimostrato. Ma io ribadisco che Modena è ancora in prima linea sui temi europei e continuerà a lavorare con costanza e decisione per intercettare i fondi, intessere relazioni internazionali al fine di costruire insieme ad altre città soluzioni innovative a problemi comuni, promuovere i valori e gli ideali della cittadinanza europea”.
Tra gli esempi più recenti di utilizzo da parte del Comune di Modena delle risorse europee c’è il progetto di riqualificazione dell’ex Aem, nel comparto Amcm, dove entro l’estate partiranno i lavori per la realizzazione del Laboratorio Aperto dedicato all’innovazione in ambito culturale (il primo stralcio ha un costo di due milioni e 400 mila euro con un contributo europeo di un milione e 800 mila euro grazie alle risorse dell’Asse 6 del Por Fesr Emilia-Romagna).
Si sono conclusi nei giorni scorsi, invece, altre due iniziative: il progetto Log In, coordinato dalle Pari opportunità, con un contributo europeo di 65 mila euro ha permesso di attivare laboratori nelle scuole superiori (dieci classi per 250 studenti) sui temi dei ruoli legati agli stereotipi di genere e sul ruolo che i social network possono avere nel promuoverli, al fine di creare una cultura e una opinione pubblica che rifiuta e combatte ogni forma di violenza contro le donne; mentre con Openarch (94 mila euro di fondi europei gestiti dai Musei) è stato valorizzato e promosso, anche nella rete dei parchi archeologici europei, il Parco della Terramare di Montale.
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