
Appuntamento alle ore 17 al Centro Culturale Polivalente
CATTOLICA (RN) – Può un robot interagire con noi alla pari? Può riuscire a leggere i segnali sociali umani e rispondere in modo convincente? Può comunicare attraverso le emozioni? Uno dei settori emergenti dell’intelligenza artificiale, la robotica sociale, sta trasferendo queste domande dalla fantascienza alla ricerca teorica e applicativa. Sono alcune delle riflessioni e spunti al centro del terzo e penultimo appuntamento della rassegna “Che cosa fanno oggi i filosofi?” in programma per domenica 6 aprile, alle ore 17, al Centro Culturale Polivalente.
“Mente, cervello, macchina, robot” è il titolo del dialogo tra la filosofa Luisa Damiano e il neuroscienziato Vittorio Gallese. Moderati dal curatore della rassegna, il filosofo cattolichino Claudio Paolucci, ordinario di semiotica e filosofia del linguaggio all’Università di Bologna, Damiano e Gallese accompagneranno il pubblico in un’esplorazione filosofica delle frontiere odierne della robotica sociale, mettendone in luce i presupposti teorici e gli sviluppi sperimentali che aprono nuove strade per pensare la mente, la socialità e l’emozionalità umane. Dalle analisi condotte emerge infatti come la dimensione tecnologica sia intrinsecamente parte della natura umana. Demonizzare la tecnologia significa demonizzare noi stessi. Ciò che dobbiamo fare è studiare più e meglio le pratiche sociali e individuali che queste tecnologie sollecitano in ognuno di noi.
Bio:
Luisa Damiano: filosofa e accademica italiana specializzata in logica e filosofia della scienza. Attualmente ricopre il ruolo di professoressa ordinaria di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università Iulm di Milano, dove dirige la Scuola di dottorato in Studi sulla Comunicazione e co-dirige il centro di ricerca CRiSiCo. Ha svolto attività di ricerca e insegnamento presso l’Università di Messina, dove ha coordinato il Gruppo di ricerca in epistemologia delle scienze artificiali. Ha inoltre collaborato con istituzioni internazionali come l’Università di Hertfordshire nel Regno Unito e la Ritsumeikan University in Giappone. Il suo lavoro si concentra sull’analisi critica dei fondamenti teorici e metodologici di queste discipline, con particolare attenzione alle implicazioni filosofiche delle scienze cognitive e delle scienze artificiali.
Vittorio Gallese: neurologo e neuroscienziato cognitivo italiano, noto per la scoperta dei neuroni specchio e per i suoi contributi alla comprensione dei meccanismi cerebrali alla base della cognizione sociale, dell’empatia, del linguaggio e dell’esperienza estetica. Nel 2007, insieme ai colleghi Giacomo Rizzolatti e Leonardo Fogassi, ha ricevuto il Grawemeyer Award for Psychology per la scoperta dei neuroni specchio. Ha inoltre ottenuto il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) nel 2009 e l’Arnold Pfeffer Prize for Neuropsychoanalysis nel 2010. La sua ricerca continua a influenzare il campo delle neuroscienze cognitive, offrendo approfondimenti sul funzionamento del cervello umano e sulle basi neurali delle interazioni sociali e dell’esperienza estetica.