Bologna

Un’opera per dar voce alle storie dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna

Chi ha dato o ricevuto sostegno durante gli eventi che hanno devastato il territorio romagnolo, può lasciare la sua testimonianza per entrare a far parte di un’opera corale

BOLOGNA – L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, lo scorso maggio, ha visto una generosa manifestazione di solidarietà da parte della comunità Alma Mater, attraverso aiuti concreti, sostegno, lavoro tra macerie, acqua e fango per soccorrere le persone in difficoltà.

Studenti, docenti e personale di Ateneo hanno offerto tutto l’aiuto possibile, ma tanti di essi hanno anche subito gravi perdite e danni incommensurabili.
L’Università di Bologna lancia, allora, un’iniziativa per non dimenticare le storie e le esperienze di aiuto reciproco, solidarietà, generosità e condivisione: chi ha dato o ricevuto sostegno nei giorni dell’alluvione può raccontarlo attraverso un form online attivato in questi giorni dall’Ateneo. L’obiettivo è creare un’opera corale, destinata a ribadire e ricordare nel tempo il valore unico che risiede nelle comunità, nella responsabilità pubblica, nella partecipazione.
L’opera sarà realizzata dall’artista Francesca Grosso che ha già creato per l’Ateneo il “Ritratto di parole dedicato a Patrick Zaki”. Durante Alma Mater Fest (27 settembre – 2 ottobre), l’evento con cui l’Ateneo dà il benvenuto alle sue studentesse e studenti a Bologna e nei suoi Campus romagnoli, ci saranno in programma dei momenti in cui Francesca realizzerà in diretta e in mezzo al pubblico la sua opera che verrà, poi, donata all’Ateneo per tenere traccia di questo importante momento di solidarietà, coraggio e condivisione.
Chi è Francesca Grosso
Nata a Roma nel 1989, è artista visiva, pittrice, musicista, ideatrice del Calligramma-Artistico-Sociale e dei progetti Duemila Voci. In questi progetti la parola scritta diventa una risorsa poliedrica che attraversa al tempo stesso i campi della linguistica e dell’arte visiva, divenendo un simbolo di attenzione e di contrasto all’avanzata violenta dell’iperinformazione. Una forma alternativa di studio e di stimolo del pensiero, della conoscenza, della partecipazione e della condivisione attraverso l’arte. Tra le serie di opere più note, ricordiamo La Voce dei 2000, che dal 2018 raccoglie i pensieri dei millennials italiani, e L’Urlo di Penelope, sulla questione del genere femminile, i ritratti di parole di Patrick Zaki e di Peppino e Felicia Impastato.
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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