FORLÌ – Dopo il grande successo di pubblico di domenica 17 marzo, con un Teatro Diego Fabbri gremito per la narrazione magistrale del professor Claudio Spadoni dedicata al dipinto “Siamo in quattro (beato chi li trova)” di Giacomo Balla, protagonista assoluto del futurismo, la rassegna d’arte e di cultura “Un’Opera al Mese” dedicata alla riscoperta del patrimonio storico-artistico forlivese e promossa dal Comune di Forlì, torna con un’edizione straordinaria riservata all’esposizione di un’opera dimenticata e sepolta nella storia della città.
“L’alluvione, accanto a tanto dolore e alla sfida della ripartenza, ci ha regalato una scoperta inattesa. Nella sede del Seminario vescovile, invasa dall’acqua e dai detriti, sono state rinvenute 19 delle 30 lunette raffiguranti alcuni episodi della vita di San Giovanni Gualberto. Si tratta di opere d’arte straordinarie che il pubblico merita di rivedere” – spiega il sindaco Gian Luca Zattini – “un vero e proprio ciclo pittorico sul fondatore dell’Ordine Vallombrosiano che, per dimensioni e fattezze, non ha quasi eguali in Italia.”
In origine, le 30 lunette di primo seicento e di Scuola forlivese erano tutte collocate sotto le campate di volta del Chiostro di San Mercuriale. Nel corso dei decenni il ciclo di affreschi è stato smembrato: oggi nel Chiostro sono rimaste 4 lunette; altre 19 sono depositate presso il Seminario vescovile di via Lunga dove risultano deteriorate dal punto di vista conservativo; 7 non risultano più rinvenibili.
Una di queste 19 lunette verrà esposta in anteprima il prossimo 10 aprile alle ore 18.00 in San Mercuriale nell’ambito della rassegna “Un’opera al Mese”, prima di essere sottoposta al doveroso recupero. Al professor Francesco Salvestrini, docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Firenze ed esperto di monachesimo vallombrosano, sarà affidata la narrazione.
“Alla luce di questa scoperta e di un’importante interlocuzione con il nostro Vescovo, Monsignor Livio Corazza, e la Soprintendenza di Ravenna, abbiamo deciso di restaurare e ricollocare le 19 lunette superstiti nella loro sede di origine, per dare vita ad un percorso di valorizzazione e fruizione pubblica del ciclo di affreschi di indubbio significato storico-artistico. Attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Curia, quest’Amministrazione si impegna a finanziare tutte le operazioni di diagnostica, restauro e movimentazione del bene. L’intervento” – conclude il sindaco – “oltre a rappresentare un arricchimento dell’offerta culturale e turistica di Forlì, si inserisce a pieno titolo nel percorso già avviato di riqualificazione dell’intero Chiostro, con il restauro scientifico e conservativo della pavimentazione, del pozzo, dei muretti e delle 4 lunette laterali ad oggi ancora presenti sotto le campate di volta”.
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