L’iniziativa, voluta dall’ Assessore alla Cultura Valerio Melandri, con la direzione artistica del Dirigente alla Cultura Stefano Benetti, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei di Forlì presieduta da Raffaella Alessandrini.
Prosegue dunque il percorso rivolto a far conoscere il patrimonio artistico conservato nelle nostre istituzioni culturali.
Dopo gli appuntamenti dedicati alla “Dama dei Gelsomini”, alla “Santa Lucia” di Wildt, al “Battesimo di Gesù” del Palmezzano, a “La forgia di Vulcano” di Giorgio De Chirico, è la volta del “Pestapepe”, il bell’affresco che raffigura un garzone di spezieria, attribuito ad artista ferrarese della cerchia di Francesco del Cossa.
A raccontare l’opera sarà Francesca Tasso, Conservatore delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano. La Tasso è stata anche la co-curatrice della mostra “Il corpo e l’anima”, tenutasi prima al Louvre di Parigi e poi al Castello Sforzesco di Milano nel 2020-2021 che ha ospitato in prestito proprio quest’opera.
“La figura del Pestapepe – spiega la Tasso – un affresco staccato probabilmente proveniente dalla bottega dello speziale Ludovico Albertino in via Maestra, a Forlì, è un’immagine intrigante che da decenni attira l’interesse degli storici dell’arte e del pubblico dei musei. L’immagine del garzone impegnato nello sforzo di svolgere il suo lavoro è di brutale immediatezza e di grande comunicazione. Ma dietro si intuisce un aggiornato modello storico artistico, che denuncia l’influenza esercitata dalla scuola ferrarese negli anni intorno al 1475 e che rimanda in particolare agli affreschi di Schifanoia, per la straordinaria capacità di resa del movimento”.
“Quella che proponiamo – precisa l’Assessore alla Cultura Valerio Melandri – non è solo un’opera simbolica e rappresentativa della nostra identità. Con il “Pestapepe” apriamo il primo dei tre appuntamenti di “Un’opera al mese”, che terremo al San Giacomo tra ottobre e dicembre, dedicati a raccontare i capolavori del San Domenico prestati recentemente ai grandi musei italiani ed europei. Il Pestapepe infatti è stato prestato prima al Louvre e poi al Castello Sforzesco di Milano a testimonianza del pieno riconoscimento del San Domenico quale sede museale di importanza nazionale ed internazionale. Inoltre, va detto che i prestiti delle nostre opere costituiscono uno strumento importante di valorizzazione e promozione di Forlì”.