Lo certifica uno studio pubblicato su ‘Resuscitation’, una delle più prestigiose riviste scientifiche in campo internazionale, dedicato all’applicazione DAE RespondER, che permette di accorciare i tempi di intervento e fornisce una mappatura regionale dei defibrillatori sul territorio.
L’applicazione, sviluppata dal Sistema 118 e attiva dal 2017, è completamente integrata con le Centrali Operative 118 della Regione, e nel 2018 ha vinto il premio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano.
Ad oggi sono quasi 15mila i volontari che hanno scaricato l’applicazione e sono pronti ad intervenire su tutto il territorio regionale.
Il loro contributo aiuta a rendere più veloci i soccorsi, un elemento decisivo per salvare la vita delle persone colpite. Secondo le Linee guide dell’European Resuscitation Council pubblicate nel 2021, infatti, in caso di arresto cardiaco defibrillare entro 3/5 minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco può aumentare le possibilità di sopravvivenza dal 50 al 70%, invece per ogni minuto che passa senza soccorsi queste diminuiscono circa del 10%.
“È un importante riconoscimento per la sanità dell’Emilia-Romagna, che è stata la prima regione in Italia ad investire in un’applicazione per velocizzare i soccorsi in caso di arresto cardiaco- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. In questi casi, intervenire in fretta significa salvare vite. Per questo ringrazio le migliaia di volontari che partecipano al programma e invito tutti gli emiliano-romagnoli a scaricare l’app DAE RespondER per entrare a far parte di questa rete e aumentare le possibilità di sopravvivenza di chi viene colpito da arresto cardiaco”.
Come funziona DAE RespondER
Quando la Centrale Operativa del 118 identifica un sospetto caso di arresto cardiaco allerta attraverso l’app i volontari che hanno dato la loro disponibilità ad intervenire in quel settore, e identifica la posizione del defibrillatore più vicino.
Arrivato sul posto, il volontario può iniziare a prestare le eventuali manovre di rianimazione cardiopolmonare, utilizzare il defibrillatore ed eventualmente erogare la scarica elettrica salvavita.
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