In relazione ad articoli apparsi oggi su alcuni organi di stampa, l’Università di Parma precisa quanto segue
PARMA – Nella seduta di oggi, 23 luglio, il Senato accademico ha approvato a maggioranza la mozione “Ripudio della guerra”, che si inserisce nel solco di una serie di iniziative di supporto alla pace avviate a livello nazionale da diversi Atenei, e dalla stessa Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Nella mozione si richiamano tra l’altro i pronunciamenti di diversi Atenei per un “cessate il fuoco” a Gaza e le azioni già intraprese dall’Università di Parma nella stessa direzione, oltre alla costituzione di borse di ricerca Unipr per ricercatrici e ricercatori palestinesi. Si afferma anche che il Senato accademico si impegna a rendersi “agente di pace”, chiede a sua volta un immediato “cessate il fuoco” e si propone di continuare nella politica di supporto a studentesse, studenti, ricercatori e ricercatrici palestinesi, unendosi inoltre alle voci che sostengono la necessità di uno Stato di Palestina democratico per portare a una soluzione di pace, come già approvato in numerose sedi internazionali.
Sempre nell’ottica del ripudio della guerra che è l’oggetto della mozione, il documento riporta un impegno a non collaborare con enti accademici che supportino, promuovano o finanzino la guerra e a riconsiderare la collaborazione con istituti di ricerca attivamente coinvolti nel supporto all’apparato militare. Sulla base della mozione sarà inoltre costituito un Osservatorio paritetico docenti-studenti, aperto anche a rappresentanze della società civile, con l’obiettivo di analizzare e discutere sulla ricerca scientifica e sulle sue conseguenze in chiave etica (ad esempio, tra l’altro, in materia di violazione dei diritti umani fondamentali).