Sarà garantita a tutti la possibilità di riprendere le lezioni, in presenza o da remoto, in un’offerta che continuerà a essere di qualità. L’Ateneo ribadisce il valore dell’esperienza formativa “in presenza”, arricchita ma non sostituita dal digitale
PARMA – Da settembre l’Università di Parma sarà in grado di garantire lo svolgimento delle attività didattiche in “modalità mista” (in presenza e da remoto). È il primo passo verso il “ritorno alla normalità” dopo l’emergenza coronavirus, che ha temporaneamente cambiato il modo di fare didattica delle Università. Anche l’Ateneo di Parma si è adattato alla situazione emergenziale, e a tempo di record, e ha garantito continuità ai percorsi formativi e alla vita accademica, e ora si appresta a predisporre un “piano di rientro” che procederà per gradi.
Si sta approntando un piano organizzativo che consenta di svolgere la didattica sia in presenza sia online, garantendo le stesse possibilità in termini di accessibilità e di qualità sia per gli studenti che saranno presenti nelle sedi universitarie sia per coloro che potrebbero trovarsi nella necessità di seguire le lezioni a distanza.
Si sta lavorando per garantire gli accessi agli spazi in totale sicurezza, così come si sta definendo un piano di potenziamento delle infrastrutture digitali: dalla dotazione delle aule per poter riprendere e divulgare in streaming le lezioni, alla fornitura di idonei supporti informatici agli studenti che non siano dotati di quanto necessario per seguire le lezioni da remoto.
L’auspicato “ritorno alla normalità” sarà graduale e sarà definito, nelle sue tappe, dagli Organi accademici nelle prossime sedute.
“Verosimilmente fino a settembre lezioni, ricevimento studenti, esami di profitto ed esami di laurea si terranno in telepresenza. Da settembre in poi – spiega il Rettore Paolo Andrei – si prevede invece l’adozione di una modalità didattica “mista”, mirando a un ritorno, quanto prima possibile, alla piena ordinarietà della didattica in presenza, sostanza e fondamento della vera identità della nostra Università. Tutto questo nella necessità, che avvertiamo con forza, di muoverci in prospettiva verso la ripresa della vita di relazione che costituisce l’essenza dell’esperienza universitaria, naturalmente secondo le modalità consentite dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e nel prioritario rispetto delle norme di sicurezza per la tutela della salute. I supporti informatici sono stati fondamentali in questi mesi, e faremo tesoro di ciò che abbiamo costruito grazie alle risorse digitali, ma per noi è importante ribadire che vogliamo ritornare al più presto alla vita di relazione e di confronto tra le persone che caratterizza la nostra Comunità”.
L’Università continuerà a sostenere ogni studente nel mettere a frutto le proprie potenzialità e nello sviluppare la propria personalità, e garantirà a tutti la possibilità di proseguire il proprio percorso universitario. Chi, per ragioni legate alla situazione emergenziale, non potrà partecipare alle lezioni “in presenza” potrà prendervi parte con modalità “a distanza”, sempre avendo cura di garantire prioritariamente la qualità della didattica, elemento che contraddistingue l’offerta formativa dell’Ateneo.
Per quanto riguarda inoltre gli studenti impegnati nei progetti di mobilità internazionale, l’Ateneo ha proceduto regolarmente alla pubblicazione dei bandi Erasmus per l’anno accademico 2020/2021 e alle conseguenti selezioni. Nell’attuale situazione di incertezza, gli studenti risultati idonei per la partenza sono incoraggiati a posticipare la loro mobilità al 2° semestre (febbraio-maggio 2021), in modo da raggiungere il Paese di destinazione in condizioni di massima sicurezza. Già a partire dal 1° semestre del prossimo anno accademico, peraltro, gli studenti interessati potranno anche seguire le attività didattiche nelle sedi straniere in modalità telematica, con facoltà di svolgere gli esami concordati a distanza e/o in presenza, a seconda dell’evolversi della pandemia.
Nell’ambito dei programmi di internazionalizzazione è stato anche messo a punto uno specifico progetto chiamato COVE (Enhancing Collaborative Virtual Education in an Emergency Context), che si rivolge a studenti stranieri, dando loro la possibilità di seguire i corsi on-line, offerti in lingua inglese e italiana dall’Ateneo di Parma per tutto l’anno accademico 2020/2021.