RAVENNA – È stata scelta la Notte del Geografia per presentare al pubblico il progetto a cui istituzioni, enti e associazioni stanno lavorando per dare alla luce a Ravenna al primo Osservatorio del paesaggio romagnolo che, nel quadro della legge regionale, assolverà allo stesso tempo compiti di informazione integrata, formazione e ricerca. A presentare l’iniziativa il 14 aprile alle ore 17 presso Casa Matha ci saranno: il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, il Sindaco Michele de Pascale, la direttrice dell’Area Umanistica Casa Matha Fulvia Missiroli, il Direttore del Dipartimento di Beni Culturali Luigi Canetti, il presidente del Campus e coordinatore del progetto Mario Neve, il capo delegazione del FAI Ravenna Claudia Giuliani (modera Michela Casadei, ufficio stampa della Fondazione Flaminia). Dopo i saluti delle autorità il prof. Giorgio Mangani, docente di Geografia presso il Dipartimento di Beni Culturali farà un intervento dal titolo Oltre i paesaggi ordinari e infine il prof. Mario Neve spiegherà perché istituire a Ravenna un Osservatorio dinamico del paesaggio romagnolo.
L’Osservatorio che si intende costituire, in fase sperimentale per il territorio della Romagna, ha come principali riferimenti quadro i princìpi della Convenzione europea del paesaggio, che hanno ispirato gli strumenti di gestione del paesaggio italiano, le politiche paesistiche della Regione Emilia-Romagna e la Nuova strategia europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici, cui si è riferita la stessa Regione per la definizione della propria Strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici.
Il modello dell’Osservatorio che si vuole mettere in campo, sarà appunto dinamico. Esso intende infatti agire come uno strumento di monitoraggio costante, di “progetto permanente” fondato sulla raccolta dei dati e delle informazioni, sulla ricerca di saperi e valori locali, sulla elaborazione di possibili indicatori quali-quantitativi da affiancare ad attività di informazione e formazione degli stakeholders.
Secondo questa visione, pertanto, attraverso l’attribuzione di un ruolo prevalente al territorio romagnolo, inteso come sistema economico-ecologico-culturale, l’Osservatorio intende raccogliere ed elaborare le informazioni provenienti dai territori locali, avvalendosi delle competenze dell’Università di Bologna, degli Uffici regionali e dello Stato, delle associazioni di volontariato e di impegno sociale, per fornire un quadro il più possibile integrato, sotto il profilo inter e trans disciplinare, del sistema ambientale e paesaggistico del territorio.
Tra le azioni che si intendono sviluppare ci sono la raccolta delle documentazioni qualitative e quantitative disponibili nelle principali banche dati pubbliche e private accessibili; la partecipazione delle istituzioni e delle popolazioni alla discussione delle policy necessarie ad affrontare la gestione e progettazione dei paesaggi locali; la raccolta di documentazioni storiche, documentarie, cartografiche e fotografiche sulla storia ed evoluzione dei paesaggi romagnoli, con l’organizzazione di mostre, incontri e pubblicazioni; la raccolta di documentazione ed analisi dei dati, indicatori quali-quantitativi per valutare l’efficacia delle politiche adottate, in grado di individuare i trend ambientali, sociali e culturali riferibili ai contesti territoriali affrontati; la promozione ad una scala più ampia di quella comunale la conoscenza e la sensibilizzazione della comunità romagnola sui temi del paesaggio.
Tantissimi gli ambiti che saranno oggetto di indagine tra cui lo stato geologico-fisico e quello idrografico, la biodiversità, i processi di antropizzazione, le attività economiche e al loro livello di capitalizzazione.