Appuntamento con i ricercatori dell’Alma Mater tra draghi delle montagne d’oro, grotte sotterranee ed extraterrestri, crateri vulcanici immersi nel profondo blu
BOLOGNA – Gli esploratori dell’Università di Bologna si raccontano lunedì 18 marzo alle 18.30, presso il DamsLab (Piazzetta Pasolini, 5/b – Bologna). Un evento aperto a tutti, organizzato dall’Alma Mater, dal Sistema Museale di Ateneo e da National Geographic, per un dialogo con i ricercatori-esploratori dell’Università di Bologna e immergersi nelle straordinarie scoperte realizzate anche grazie alle opportunità offerte da National Geographic.
Dopo i saluti del Rettore Francesco Ubertini, prenderanno la parola i ricercatori dell’Università di Bologna tra immagini e racconti: il paleontologo Federico Fanti, National Geographic Explorer; il geologo Jo De Waele, National Geographic Explorer; la biologa marina Arianna Mancuso, Early Career Grant di National Geographic, lo speleologo Francesco Sauro, Rolex Award Laureate 2014, moderati da Marco Cattaneo, Direttore della rivista National Geopraphic.
Si andrà quindi alla scoperta del deserto di Gobi in Mongolia con Federico Fanti per conoscere il più grande giacimento al mondo di fossili di dinosauro, terreno di scavi illegali per i quali sono state messe a punto strategie basate su droni grazie alla caratteristica unica dei fossili di questa terra: la radioattività.
Con Jo De Waele si viaggerà attraverso il deserto di Atacama in Sudamerica, dove sono state scoperte tre chilometri di grotte sotterranee ricche di minerali rarissimi e ambienti con caratteristiche analoghe a Marte.
Francesco Sauro racconterà la spedizione in Groenlandia tra le grotte di ghiaccio, documentando alcune delle più profonde cavità glaciali e, attraverso lo studio della calotta, ci aiuterà a comprendere le variazioni climatiche passate e future del nostro Pianeta.
Arianna Mancuso porterà il pubblico alla scoperta del cratere di Panarea, vero e proprio laboratorio naturale, unico nel suo genere, per l’emissione costante di bolle di anidride carbonica, fenomeno che permette di studiare gli effetti del surriscaldamento sull’acidificazione del mare.
Quattro studiosi per quattro progetti di ricerca internazionali che, grazie anche al contributo di National Geographic, hanno reso possibile la scoperta, lo studio e la conservazione di ambienti estremi, in larga parte inesplorati oltre ad avere raggiunto risultati rilevanti per la tutela, la salvaguardia dell’ambiente, la maggior consapevolezza delle risorse del nostro Pianeta e la conoscenza della storia.
Dopo l’intervento dei quattro esploratori, seguirà la proiezione speciale del documentario “Il cacciatore dei dinosauri” sulla spedizione di Federico Fanti per contrastare il mercato nero di preziosi reperti fossili nel Deserto del Gobi in Mongolia. Un viaggio che parte dalla capitale Ulan Bataar fino ad arrivare ai remoti giacimenti di Gurliin Tsaav, viaggiando attraverso le Montagne dell’Altai verso il Nemegt, cuore della paleontologia in Mongolia.
Prima dell’incontro aperto al pubblico, è previsto alle 17, nella stessa sede, un momento riservato agli studenti e al personale dell’Università di Bologna dedicato alle opportunità di finanziamento per la ricerca e le esplorazioni a cura di National Geographic.