Una cena per finanziare l’ambulatorio dei poveri il 30 marzo a Riccione

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Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII logoRICCIONE (RN) – Patrizia a 16 anni partecipa a un “campeggio spastici” con la Comunità Papa Giovanni XXIII alla “Madonna delle Vette” a Canazei. Qualche decennio dopo, nel novembre 2017, legge sui giornali una notizia che la colpisce: a Rimini apre un poliambulatorio che offre cure gratuite a persone bisognose, e l’invito a collaborare è rivolto a tutti i medici del territorio. Lei, ginecologa, è entusiasta. E’ appena andata in pensione e da la disponibilità a prestare servizio come medico volontario. Scoprirà solo dopo che l’Associazione che ha aperto il poliambulatorio è la stessa che a 16 anni l’aveva “folgorata” sulle cime delle Dolomiti…

Anche Elena al termine di un percorso di psicoterapia sceglie di mettere a disposizione la sua professionalità a chi l’ha aiutata. Cosi come Lucia, infermiera, che ha alle spalle una storia familiare di gravi maltrattamenti, e quando chiede sostegno si sente “senza energia e svuotata”, e da “aiutata” diventerà aiutante.

E’ tanta l’umanità che passa da questo piccolo ambulatorio alla periferia di Rimini. Storie di sofferenza, ma anche di riscatto e di cambiamento.

Il poliambulatorio la Filigrana è nato a Rimini nel novembre 2017 per iniziativa della Papa Giovanni XXIII. La sua “particolarità” è che le visite specialistiche e gli esami diagnostici si pagano secondo le proprie possibilità economiche. Chi riesce dà qualcosa di più, chi non ce la fa può anche ricevere le cure gratuitamente, nel rispetto del tempo che i medici, tutti professionisti con uno studio avviato alle spalle, possono donare.

In poco più di un anno la Filigrana ha incontrato (individualmente) per percorsi di sostegno psicologico/psicoterapia 80 persone, ne ha inserite 50 in gruppi di sostegno alla genitorialità/ prevenzione alle ricadute (sostanze stupefacenti e carcere e sono state prese in carico 21 persone per problematiche varie (cardio-circolatorie, neurologiche/psichiatriche, riabilitative).

All’ambulatorio si rivolgono persone del territorio, in particolare in difficoltà economica e con alle spalle storie di emarginazione e disagio. Quindi oltre che un lavoro di cura (per chi ha già un disagio/patologia conclamata) svolge anche un lavoro di prevenzione

Nell’equipe dei professionisti coinvolti ci sono 6 psicologi-psicoterapeuti, 6 medici e 5 persone che si occupano di aspetti tecnici (segreteria, attività burocratiche, logistica).

Ma i bisogni e le urgenze sono davvero tanti, per questo il 30 marzo ci sarà a Riccione, una cena di raccolta fondi per allestire un ambulatorio ostetrico-ginecologico. Si è partiti dalla disponibilità data da un medico ginecologo, è questa una caratteristica del poliambulatorio: promuovere la “società del gratuito” partendo da chi sceglie di vivere secondo questo stile la propria professione. Infatti il poliambulatorio è un aiuto importante non solo per i poveri che hanno bisogno ma anche perché ricorda ai “professionisti” di vivere il titolo con spirito di servizio.

E’ il sogno di don Oreste Benzi che si realizza, un tassello importante della società del gratuito che lui nella sua vita ha messo in pratica per primo, “ognuno dà secondo le proprie possibilità e riceve secondo il proprio bisogno”.

Ma solo se si sogna insieme si riesce a cambiare la società. Per questo, se puoi dare anche solo un piccolo contributo ti aspettiamo!

Il 30 marzo, alle 19.30 alla tensostruttura di via Minghetti a Riccione.