TIZZANO VAL PARMA (PR) – La ventiseiesima edizione del Rally del Taro, terzo appuntamento dell’International Rally Cup 2019, ha visto un Simone Rabaglia sorridente, salire sulla pedana di arrivo, nonostante la classifica finale, dodicesimo posto di classe R5 con un importante ritardo dalla vetta, possa far pensare diversamente.
Il pilota di Tizzano Val Parma, sulle strade di casa, ha concluso sostanzialmente la propria avventura nella rinomata serie tricolore, per la stagione in corso, dirottando le proprie attenzioni verso il mondo delle due ruote tassellate.
Riposti in armadio casco, tuta e guanti il portacolori di SRacing tornerà a prendere le redini del comando per dedicarsi, assieme alla moglie Elisa, nel sostenere i propri figli: il maggiore, Christian, in crescita a vista d’occhio tra il Campionato Regionale MX Emilia Romagna ed il Campionato Italiano MiniEnduro ed il minore, Samuele, che dovrebbe debuttare ad Agosto.
“Da un lato ci dispiace dover abbandonare il programma nell’IRC” – racconta Rabaglia – “perchè si tratta di una serie davvero bella, con gare di altissimo spessore, ma dall’altro vogliamo seguire, nel miglior modo possibile, l’apprendistato di Christian. Ci ha sorpreso in questo avvio di stagione, tra cross ed enduro, e vogliamo concentrarci su di lui. Ad Agosto, inoltre, è previsto l’esordio di Samuele, fratello minore di Christian. Ecco perchè abbiamo deciso di fermarci, dopo il Taro. Ci rivedremo sicuramente al Monte Caio, a Novembre.”
Un passo indietro e sulla pedana di partenza, Sabato pomeriggio a Borgo Val di Taro, Rabaglia si presentava all’esordio sulla Skoda Fabia R5 di HK Racing, affiancato come di consueto da Roberto Mometti, in una classe ricca di autentici leoni.
Due passaggi sulla “Folta” ed il parmense iniziava a prendere le misure ad una vettura profondamente diversa dalla Ford Fiesta WRC, utilizzata nei primi due appuntamenti dell’IRC.
Archiviata la prima frazione si ripartiva alla Domenica mattina e, come da tradizione al Taro, arrivava la pioggia, qualche vettura prima che Rabaglia si presentasse al semaforo di partenza.
Con una classifica ormai segnata, dopo cinque prove speciali, il pilota di SRacing tornava ad aumentare il passo, complice il progressivo asciugamento dell’asfalto, sino al traguardo finale.
“Sapevamo che ci saremmo trovati di fronte una situazione non facile” – sottolinea Rabaglia – “ed una vettura, la Skoda Fabia R5, che, seppur bellissima, è profondamente diversa rispetto alla Fiesta WRC. Per andare forte con la Skoda devi essere sempre sulla lama del rasoio, bella di assetto e molto reattiva ma con meno motore rispetto alla WRC. Se poi scorriamo i nomi della nostra classe era ovvio che sarebbe stata dura. Aggiungiamoci che, sul primo giro di prove, ci siamo trovati con gomme da asciutto sotto la pioggia. Abbiamo giocato un paio di jolly importanti ma, al tempo stesso, abbiamo imparato tantissimo. Il progetto di crescita che abbiamo stilato con Roberto è stato rispettato, siamo contenti così.”
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