Un progetto di Cna, comuni, Camera di Commercio e Provincia per la valorizzazione dell’offerta turistica dell’Appennino

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Presentato un corso professionalizzante gratuito

MODENA – Cercare di diffondere la conoscenza di tutto ciò che “fa” Modena: dalle ricchezze paesaggistiche a quelle agroalimentari, dall’arte alla cultura per arrivare allo sport, in modo da rendere anche più attrattivo il territorio e potenziarne l’offerta turistica.

È questo il progetto lanciato da CNA con il patrocinio della Provincia e della Camera di Commercio, un progetto che muoverà i suoi primi passi dall’Appennino, grazie al coinvolgimento dei comuni di Fanano, Montecreto, Riolunato e Sestola.

A presentarlo sono stati alcuni sindaci dei comuni coinvolti, Fabio Braglia, presidente della Provincia, assieme a Massimiliano Mazzini, vicesegretario camerale e i rappresentanti di CNA Modena.

“Si tratta di un vero e proprio corso professionalizzante – racconta Marcello Benetti, responsabile CNA Agroalimentare e Turismo – a cui potranno partecipare, gratuitamente, gli imprenditori alberghieri, i ristoratori, poi i bar e comunque tutte le attività commerciali, che siano associati a CNA oppure no. Quattro appuntamenti, dal 4 aprile al 2 maggio, in cui si parlerà di accoglienza, della gastronomia della montagna, poi del patrimonio storico e archeologico della nostra montagna e, naturalmente, dei sentieri appenninici assieme a esperti nelle singole materie. Contiamo di arrivare a coinvolgere almeno una sessantina di attività”.

“In questi anni – commenta Benedetta Spattini, Presidente di CNA Commercio e Turismo di Modena – abbiamo sempre visto crescere il turismo nella nostra provincia di Modena, fino a rivestire un ruolo sempre più importante nell’economia modenese. L’idea di questo corso è nata dalla consapevolezza che l’Appennino abbia delle grandissime potenzialità per il nostro turismo, in quanto può accontentare le esigenze di diversi target di turisti: dal turismo slow, a quello sportivo e naturalistico, a quello enogastronomico e non ultimo quello storico- culturale. Abbiamo pensato che un buon punto di partenza fosse la formazione, in modo che ognuno dei touch point del turista potesse essere informato su cosa vuol dire fare accoglienza e su quali e quante sono le eccellenze del territorio, prendendo come punto di riferimento proprio i punti di forza del territorio, in modo che il turista conservi un buon ricordo della sua permanenza e possa diventare un valido testimonial”.

“Si tratta di un progetto importante perché permette di far conoscere di più il nostro territorio, quindi educare tutti i suoi attori – ha sottolineato il presidente della provincia Braglia – perché l’educazione del territorio è fondamentale per trasmettere tutte le nostre potenzialità. In altre parole, condividiamo l’idea di cercare di creare una sorta di rete di infopoint diffusi in grado di rendere uniche le esperienze offerte in Appennino”.

Sulle ragioni dell’adesione convinta al progetto sono intervenuti i sindaci dei comuni coinvolti. “Questo progetto risponde anche alla necessità di porsi nell’ottica di un turismo pluristagionale, tenendo conto anche delle conseguenze determinate dal cambiamento climatico, ha detto Fabio Magnani, sindaco di Sestola, mentre Leandro Bonucchi (Montecreto) ha ringraziato CNA per l’attenzione riservata all’Appennino e al tentativo di sfruttarne al meglio le potenzialità. “Il tema della formazione è essenziale perché si possono fare tantissimi investimenti infrastrutturali, ma se non si hanno risorse umane con professionalità e competenza non si riescono a trasmettere e sfruttare al meglio tutte le potenzialità del territorio”, ha detto Bonucchi.

“Tutti i cittadini dei comuni del Cimone – aggiunge Stefano Muzzarelli (Fanano) devono maturare una visione allargate dell’intero territorio e diventarne ambasciatori, in modo che i fruitori del nuovo turismo, che vivano esperienze che vadano oltre la vacanza tradizionale”.

“La Camera di Commercio, sin dal 2015, anno dell’Expo – ha detto Massimiliano Mazzini, vicesegretario dell’ente camerale – ha iniziato a riflettere su come estendere, diciamo così, l’attrattività di Modena, ad esempio facendo perno su sapori unici delle eccellenze agroalimentari. Questo progetto fa forza su strategie che appartengono a questo percorso e ciò ci ha convinto a sostenerne l’utilità”.

“Quello che si svolgerà in Appennino – ha concluso Francesco Stagi, segretario provinciale di CNA – sarà un primo modulo che, in caso di successo, estenderemo presto ad altre zone della nostra provincia, a cominciare dalla città per arrivare all’Area Nord. Ma, in ogni caso, non ci fermiamo qui: è in corso di organizzazione, a metà maggio, a Pavullo, un convegno per riflettere sulle potenzialità e lo sviluppo del cosiddetto turismo slow, quello che passa dai sentieri e dai cammini, un modo di vivere il turismo che collega pianura e montagna e che, soprattutto, si presta bene a rappresentare una modalità nuova di sviluppo turistico”.