Questo il dettaglio delle ultime due giornate, lunedì 1 e martedì 2 maggio, fino alle note della canzone “Bella ciao” del concerto di chiusura al Teatro comunale.
L’attore Marco Sgarbi protagonista del monologo “Marx a Soho”
“La Resistenza fallita” in una conferenza della storica Antonella Guarnieri
Martedì 2 maggio alle 16 nelle sale del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I d’Este 19) la responsabile del Museo Antonella Guarnieri terrà una conferenza dal tema “La Resistenza fallita (1921-1922) storie di uomini e di idee che si opposero all’ascesa fascista e allo squadrismo”.
LA SCHEDA – Studiare il fascismo ferrarese è come affrontare la scalata di una montagna: complesso, variegato, connotato da scontri e faide, connaturato da momenti differenti, seppure accomunati dal fatto che il fascismo dal 1925 fu sempre e comunque una dittatura.
Lo studio del primo momento violento che caratterizzò l’ascesa politica del fascismo nel ferrarese, il cosiddetto squadrismo, che vide Balbo, il capo indiscusso del movimento estense oltreché, probabilmente, unico vero antagonista di Mussolini alla guida del regime, durante il ventennio, mostra l’enorme violenza che i fascisti, sostenuti economicamente dagli agrari, riversarono su uomini e territorio. Le leghe rosse e bianche e gli antifascisti vennero ridotti in silenzio grazie alla violenza che i fascisti esercitarono capillarmente e senza scrupolo, resi ancora più forti dai mezzi meccanici, camion, motociclette e dalle armi di ogni tipo, che il capitalismo agrario metteva loro a disposizione.
In questo frangente, tra il 1920 e il 1923, numerosi furono gli uomini ed anche le donne uccise: per ricordare un caso esemplare a Ferrara, Tullio Zecchi, di 17 anni che si oppose ad Arturo Breveglieri, capo della squadraccia di Balbo, Celibano, del quale quasi non si trova traccia nei libri di storia e il più famoso Don Minzoni. Molte, molte altre sono le storie di uomini e donne della provincia. Un antifascismo disperato, ma altrettanto coraggioso. Esercitato, quasi, a mani nude e forse anche per questo perdente.
Con ‘Bella Ciao’ torna il più importante spettacolo del folk revival italiano
Martedì 2 maggio alle 20.30 al Teatro comunale Claudio Abbado con il concerto “Bella
LA SCHEDA – Il ritorno del più importante spettacolo del folk revival italiano ‘Bella Ciao’, un concerto che ricorda la Liberazione e le lotte dei lavoratori, sigla anche la chiusura della rassegna Today di Ferrara Musica. Protagonisti saranno alcuni tra i più importanti musicisti del folk italiano, come le cantanti Lucilla Galeazzi, Elena Ledda e Ginevra Di Marco, il cantante e chitarrista Alessio Lega, il chitarrista Andrea Salvadori, il percussionista Gigi Biolcati e il fisarmonicista e organettista Riccardo Tesi, che è anche il direttore musicale del progetto.
Bella ciao è storicamente lo spettacolo che ha segnato l’inizio del folk revival italiano. Dalla sua prima rappresentazione nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto, accompagnata da furiose polemiche, deriva il lavoro di tutti i musicisti che con grande successo lavorano oggi portando la musica popolare italiana nelle piazze di tutto il mondo. Riallestirlo a più di 50 anni di distanza dalla prima (21 giugno 1964) vuol dire proporre uno spettacolo la cui eco originaria non s’è mai spenta, anche per le migliaia di appassionati venuti dopo, ma significa anche, pur mantenendo inalterate le intenzioni e la scaletta originarie, aggiornarlo sulla base delle evoluzioni e degli sviluppi che il folk revival ha avuto in questo lungo arco di tempo.
Le canzoni di Bella ciao oggi non solo conservano tutta la loro potenza espressiva, ma hanno acquisito una nuova urgenza nel mondo globalizzato, per i loro valori libertari, pacifisti e civili. Bella ciao è una lezione di democrazia che nasce dal basso. Un romanzo storico costruito attraverso la musica, i suoni e le parole.
L’innovazione di questo riallestimento sta nel trattamento musicale affidato a un ensemble diretto e concertato dall’organettista Riccardo Tesi, uno dei più brillanti e attenti protagonisti della musica popolare mondiale. Non più dunque l’accompagnamento della sola chitarra, ma un lavoro di arrangiamento che instaura un dialogo più sofisticato fra suoni e significati, per una sinfonia popolare ricca, con l’aiuto del chitarrista Andrea Salvadori e del percussionista Gigi Biolcati. Bella Ciao però era e rimane uno spettacolo di canzoni popolari e la centralità del canto viene confermata dalla presenza di alcune delle voci più importanti della musica popolare e del canto sociale italiani negli ultimi trent’anni, che di Bella ciao sono i figli diretti: Ginevra Di Marco, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda e Alessio Lega.
Biglietti da 6 a 30 euro. Il giorno del concerto last minute dalle 18 (da 15 a 20 euro); speciale giovani entro i 30 anni: da 7 a 15 euro; giovani entro i 20 anni, 9 euro. Info: tel. 0532 202675 – www.ferraramusica.it
(*) – Il Comitato per le Celebrazioni è composto, oltre che da Comune, Provincia e Prefettura di Ferrara, anche da Anpi, Associazione Partigiani cristiani, associazioni combattentistiche e patriottiche, associazioni culturali e no profit, autorità religiose, Comunità Ebraica, Istituto di Storia contemporanea, istituzioni scolastiche, movimenti femminili, Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, rappresentanze delle Forze dell’ordine e militari e Ufficio scolastico provinciale.
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