Parma

Parma, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica scopre una nuova classe di molecole attive contro il virus HIV

PARMA – I risultati delle ricerche sono stati oggetto di un brevetto congiunto con gli altri Atenei che partecipano al lavoro di ricerca. L’Università di Parma è il principale soggetto, con la partecipazione al 40 per cento

Il gruppo di ricerca coordinato dal dott. Nicola Della Ca’ del Dipartimento di Chimica dell’Università di Parma ha messo a punto un’efficace strategia per la preparazione di nuove molecole attive nei confronti del virus HIV, responsabile dell’AIDS.

L’importante risultato del gruppo di ricercatori del nostro Ateneo è giunto a coronamento di anni di studi condotti dal dott. Della Ca’ nel campo della catalisi sotto la guida del prof. Mirco Costa, da poco ritirato in pensione.

Il lavoro è stato condotto in collaborazione con altri Istituti di Ricerca italiani, in particolare con il gruppo di ricerca dell’Università della Calabria (prof. Bartolo Gabriele), dell’Università di Roma Tor Vergata (dott.ssa Beatrice Macchi), dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR di Roma (dott. Antonio Mastino) e dell’Università di Messina (prof. Roberto Romeo).

I risultati delle ricerche fin qui ottenuti sono stati oggetto di un brevetto congiunto dell’Università di Parma, dell’Università della Calabria, dell’Università di Roma “Tor Vergata”, del CNR di Roma e dell’Università di Messina, depositato in data 4/3/2016.

Il brevetto depositato, che vede come principale soggetto (40%) proprio il nostro Ateneo, sancisce la proficua collaborazione dei gruppi di ricerca implicati e sarà il trampolino di lancio sia per iniziare i test in vivo sulle molecole ottenute, sia per individuare molecole ancora più attive per il trattamento dell’AIDS.

Attualmente, l’assenza di una terapia profilattica e la mancanza di vaccini in grado di trattare o di prevenire lo sviluppo dell’AIDS accrescono l’esigenza di nuovi farmaci anti-HIV che siano efficaci, poco tossici e non concorrano alla formazione di forme resistenti. Le ricerche condotte hanno permesso di individuare una nuova classe di principi attivi caratterizzati da una specifica attività anti-HIV e da un grado di tossicità particolarmente basso, che potrà pertanto consentire di effettuare trattamenti anche prolungati, minimizzando gli effetti collaterali sul paziente. I test farmacologici condotti in vitro hanno dimostrato come le nuove molecole presentino un rapporto tra attività anti-HIV e tossicità molto favorevole, anche superiore a quello di molecole antivirali attualmente presenti in commercio come Etravirina e Ripilvirina.

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Redazione

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