Dopo l’ordinanza di chiusura anticipata già emessa lo scorso luglio (in quel caso dalle 23) a seguito di numerose segnalazioni da parte di residenti della zona e violazioni riscontrate dalla Polizia municipale, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ora firmato una nuova ordinanza che limita per altri 30 giorni l’attività, a causa del perdurare della situazione di disturbo da parte di assembramenti di persone su strada.
L’ordinanza sarà in vigore dal momento della notifica al titolare dell’esercizio, un cittadino originario del Bangladesh, che se non osserverà le disposizioni previste potrà incorrere in una sanzione amministrativa da 80 a 480 euro e, in caso di recidiva, nella sospensione dell’attività dell’esercizio.
Il decreto convertito in legge recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” attribuisce infatti al sindaco la potestà di disporre, per un periodo non superiore a trenta giorni, con ordinanza non contingibile e urgente, limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti in aree interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone.
Alla scadenza del provvedimento restrittivo di luglio, la Polizia municipale ha continuato a ricevere segnalazioni e richieste di intervento da parte di residenti, in orari notturni, per la presenza di assembramenti di persone fuori dal locale che consumavano bevande alcoliche e creavano disturbo e intralcio alla circolazione. Le verifiche effettuate dalla Municipale “fanno ritenere il locale inidoneo a garantire il rispetto delle esigenze della residenza” e hanno quindi indotto ad adottare il nuovo provvedimento restrittivo.
Ancor prima dell’ordinanza di quest’estate, l’esercizio di via Ramazzini è stato più volte sanzionato in seguito ad accertamenti della Polizia municipale per violazioni delle ordinanze in materia di sicurezza urbana e contrasto all’abuso di alcol, anche quando era un esercizio di vicinato e successivamente ne era già stata disposta la chiusura per tre giorni in seguito a recidiva. In tempi più recenti, dopo la trasformazione in pubblico esercizio, gli accertamenti hanno rilevato come il titolare abbia di fatto continuato a vendere bevande alcoliche posticipandone l’orario di vendita alle 3 di notte e creando assembramenti di persone lungo la via e forte rumore. Altre violazioni al regolamento di Polizia urbana contestate hanno riguardato la presenza di bottiglie e cocci nell’area antistante.
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