Ferrara

Umberto Galimberti in “L’etica del viandante” il 15 novembre al Teatro Nuovo di Ferrara

FERRARA – L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati. L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera. Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante. Produzione Charlotte.

ULTIMI BIGLIETTI DISPONIBILI!

Per info e biglietti rivolgersi alla biglietteria del Teatro:

Tel: 0532-1862055

Email: biglietteria@teatronuvoferrara.com

Orari: Martedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, giovedì dalle 11 alle 13

Condividi
Pubblicato da
Roberto Di Biase

Articoli recenti

Dispiace, singolo d’esordio di Bronco

BOLOGNA - Dispiace è il singolo d’esordio dell'artista di base a Bologna Bronco: una voce…

14 minuti fa

Teatro Comunale Walter Chiari, Cervia:

CERVIA (RA) - Prende il via, sabato 16 novembre alle ore 21, la rassegna FAVOLE che il…

47 minuti fa

Lenz Fondazione: HAIKU_Dove prima era ROCCIA, prima nazionale dal 14 al 16 novembre alla Galleria Polidoro

PARMA - Continua ‘Il cerchio attorno’, la ventottesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri curato…

57 minuti fa

Le commissioni consiliari di giovedì 14 novembre

Le sedute si terranno in videoconferenza e in diretta streaming sul canale YouTube del Comune…

13 ore fa

“‘Il magico Natale del giudice’ e altre storie”: nel libro di Enrico Borgatti quattordici racconti tra umorismo e riflessione

Giovedì 14 novembre 2024 alle 17 incontro con l'autore in sala Agnelli e in diretta…

12 ore fa

Bologna Biblioteche: gli appuntamenti da giovedì 14 a mercoledì 20 novembre

BOLOGNA - Il calendario completo degli appuntamenti nelle biblioteche è consultabile ai link: Per tutti…

12 ore fa

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy

SOCIAL: Facebook - Twitter