RAVENNA – A seguito dell’accordo di dicembre, arriva lo sblocco delle assunzioni. Un necessario punto di partenza per affrontare in Emilia-Romagna l’emergenza sanitaria. Resta alta la preoccupazione per il bilancio regionale e per la tenuta dei servizi: individueremo tutte le soluzioni possibili per impegnare il governo a coprire le spese Covid.
A distanza di poche settimane dalla sua sottoscrizione, trova applicazione l’accordo firmato il 23 dicembre tra UIL, CGIL e Regione Emilia-Romagna per lo sblocco delle assunzioni del personale sanitario a partire dal primo gennaio di quest’anno. Si tratta di un primo ma importante e necessario punto di partenza nella difficile partita della gestione della pandemia da Covid 19 giunta alla sua quarta ondata.
Elementi che ritenevamo fondamentali per cercare di risolvere le tante difficoltà che le Regioni stanno affrontando in questa emergenza sanitaria, ora vengono messi nero su bianco nell’intesa firmata ieri tra la Regione e tutti i sindacati confederali e di categoria dell’Emilia-Romagna. Fulcro dell’accordo è il bilancio sanitario dell’Emilia-Romagna e la condivisione delle linee del piano triennale dei fabbisogni 2022-2024, che riguarda, come da noi fortemente richiesto, lo sblocco delle assunzioni necessario per la copertura del turnover e per dare gambe alle nuove progettualità legate al PNRR, pensiamo ad esempio alla necessità del potenziamento della medicina territoriale. L’accordo prevede inoltre l’impegno all’adeguamento dei fondi contrattuali e alla copertura, pure per il 2022, dell’intera spesa di personale (comprensiva anche della retribuzione accessoria) per le assunzioni effettuate in aggiunta alle vigenti dotazioni organiche, in applicazione e nei limiti delle norme di legge collegate all’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 e oggetto di specifici finanziamenti statali integrativi. Durante l’incontro, Regione e sindacati confederali hanno condiviso la necessità di istituire un tavolo permanente di confronto per condividere e valutare le strategie riguardo alla programmazione sanitaria alla luce del nuovo Piano sociosanitario regionale e dell’applicazione del PNRR.
Si tratta quindi, senza dubbio, di un significativo risultato a sostegno del sistema sociosanitario della nostra regione, fondamentale per rispondere ai bisogni dei cittadini, che conferma come la strada del confronto, anche serrato, da noi intrapreso in queste settimane con la Regione, fosse quella più efficace per cercare di sbloccare una situazione complessa che sta mettendo a dura prova il personale del SSR arrivato ormai allo stremo delle forze.
Siamo al fianco delle donne e degli uomini che lavorano in sanità, consapevoli dei loro sacrifici, ci batteremo per dare risposte concrete vigilando sull’applicazione degli accordi e sulla gestione di questa di difficile situazione
Pesa ancora sul tavolo come un macigno infatti la mancata copertura da parte del Governo delle spese covid per il 2021. La legge di bilancio 2022, pur avendo aumentato il Fondo Nazionale per la Sanità, non ha stanziato le risorse necessarie a copertura di queste spese e ciò rappresenta una grave problema anche per l’Emilia-Romagna che, in assenze di risorse adeguate per il 2022, potrebbe ritrovarsi con un deficit di bilancio insostenibile. Anche noi quindi, in sintonia con la Regione, esprimiamo la più profonda preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare e siamo pronti ad individuare assieme tutte le soluzioni possibili al fine di esigere da parte del governo gli strumenti di sostegno reale per la copertura delle spese Covid. Non si può infatti pensare di finanziare “ordinariamente” un sistema che stà affrontando situazioni “straordinarie ed uniche nella storia repubblicana”.