“Uffa che Afa”, attivo per tutta l’estate il servizio gratuito di sostegno agli anziani contro le ondate di calore

25
ondata di caldo

Fino al 15 settembre al NUMERO VERDE 800 072110 per assistenza e pronto intervento di tipo sociale

FERRARA – È operativo fino al 15 settembre 2024 il progetto “Uffa che Afa”, servizio gratuito promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara. La misura è coincidente con il periodo in cui si verifica un disagio diffuso causato dal caldo, patito specialmente dalle categorie fragili e dagli anziani.

Gli anziani e le persone in difficoltà a causa di ondate di calore possono chiamare, per informazioni e consigli o per ricevere assistenza e pronto intervento di tipo sociale, il NUMERO VERDE GRATUITO 800 072110, attivo da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle 17 e il sabato dalle 8:30 alle 13 (per le problematiche sanitarie il numero da chiamare resta il 118).

Oltre all’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara, il gruppo operativo è formato da Asp, Ausl Ferrara, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Protezione Civile, Lepida (in cui è confluito il servizio di teleassistenza e gestione del numero verde). Nel progetto partecipano anche le forze dell’ordine, insieme a Coop Integrazione Lavoro e le associazioni Pro Loco Casaglia, Auser, Anteas, Croce Rossa che formano il partenariato che si è creato nell’ambito del servizio “Ti porto io”.

In caso di necessità rimane a disposizione anche lo Sportello Sociale Unico Integrato del Comune di Ferrara, primo punto di accesso per i bisogni complessi manifestati dalla cittadinanza. Situato all’interno della Cittadella San Rocco di corso Giovecca 203, in prossimità degli uffici dell’assessorato alle Politiche Sociali, Sanitarie e Abitative, per entrare in contatto con il Ssui si può telefonare ai numeri 349 3142452 e 3428951860; oppure mandare un’email all’indirizzo sportellosocialeui@comune.fe.it.

Le previsioni di disagio a cura di ARPAE alla pagina:
» Il servizio dell’ARPAE Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell’Emilia Romagna, sul rischio calore