È il caso, per esempio, delle raccolte nate per aiutare le persone rimaste senza casa o senza elettricità a superare l’inverno. Alcuni volontari di Bologna a dicembre hanno iniziato a organizzare dei viaggi – uno dei quali con lo scrittore Erri De Luca – per portare alle famiglie ucraine dei generatori di corrente, utili a fronteggiare i frequenti blackout elettrici. Più di due mesi dopo l’iniziativa “Power for Ukraine” continua.
La Fondazione Cesvi di Bergamo, attiva in Ucraina dall’inizio dell’invasione, ha recentemente avviato una campagna per allestire a Bucha undici heating point, dove la popolazione può rifugiarsi durante il giorno per riscaldarsi.
Sulla piattaforma, in questi dodici mesi, sono stati raccolti in tutto il mondo oltre 145 milioni di euro a beneficio del popolo ucraino. Con lo strumento del personal fundraising è stato possibile fornire supporto in modi diversi: organizzando pullman per prelevare i rifugiati; noleggiando mezzi per portare cibo, vestiti e medicinali ai profughi; fornendo supporto alle famiglie che hanno ospitato le donne e i bambini fuggiti dalla guerra. Il tutto sempre costantemente verificato.
Solo in Italia sono state complessivamente oltre 17mila le donazioni riguardanti la crisi ucraina, destinate ai singoli fundraiser o alle organizzazioni che hanno deciso di collaborare con la piattaforma, come Croce Rossa Italiana, Terre des Hommes, Emergency e Soleterre.
Poco dopo l’inizio del conflitto l’ex calciatore Andriy Shevchenko ha raccolto 343mila euro per CRI, fondi tramutati in aiuti per il suo popolo.
Molteplici le iniziative lanciate dagli sportivi: le Zebre di Parma, campioni di Rugby, hanno messo a disposizione pullman e strutture per prelevare e poi ospitare le famiglie dei rugbisti dell’RC Polytechnic di Kiev. Negli stessi giorni, con la campagna “Support Ukrainian Fencers”, gli schermidori Paolo Pizzo, Olga Kharlan, Luigi Samele ed Enrico Garozzo riuscivano a raccogliere più di 50mila euro per i loro colleghi rimasti nei luoghi del conflitto.
Purtroppo la pace, a un anno di distanza da quel fatidico 24 febbraio, sembra un traguardo ancora lontano. Senza contare che le emergenze umanitarie scaturite dagli attacchi si protrarranno ancora per molto tempo. Per questo è importante che tutt’oggi non si arrestino le iniziative solidali online, grazie alle quali si può ancora fare molto.
Su questo link la pagina speciale di GoFundMe con le più importanti campagne per la popolazione ucraina: https://gfme.co/3k9zpUi
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