U.Di.Con Emilia-Romagna con Bologna: “Mascherine, boom di truffe on-line”

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“La Regione convochi tutte le associazioni dei consumatori”

BOLOGNA – Il mercato selvaggio delle mascherine sta rivelando le sue distorsioni più clamorose, comprese le beffe online. Mai come ora, in piena emergenza Coronavirus, anche l’U.Di.Con Emilia Romagna e tutte le sue sedi territoriali, Bologna compresa, stanno ricevendo migliaia di segnalazioni di dispositivi acquistati a prezzi insostenibili per le famiglie e con consegne anche fino a sessanta giorni per chi sceglie l’acquisto su Internet.

In particolare, il business on-line nasconde anomalie e raggiri: oltre alla proposta di mascherine non conformi e senza certificazione, infatti, sono innumerevoli i casi di ordini che soltanto dopo il pagamento specificano i tempi di arrivo a casa che possono raggiungere anche i due mesi.

“La situazione è grave e sono migliaia i casi che ci sono stati sottoposti in queste settimane – dice il presidente regionale di U.Di.Con, Vincenzo Paldino -. Come associazione a tutela dei consumatori invitiamo tutti ad acquistare soltanto da siti certificati e di verificare sempre, prima di procedere col pagamento, la data di consegna della merce. In generale, come associazione vorremmo che le mascherine FFP2 e FFP3, quelle che garantiscono la massima protezione, fossero a disposizione nelle farmacie senza intoppi.

Sappiamo che c’è un problema di approvvigionamento su questi dispositivi, ma essendo passato più di un mese dallo scoppio dell’emergenza, ci aspettiamo una risposta concreta sulla loro reperibilità. I cittadini non chiedono di averle gratis ma di poterle acquistare a prezzi accessibili, senza rischiare di incappare in frodi”.

E proprio per trovare un quadro condiviso, U.Di.Con Emilia-Romagna ha scritto alla Regione Emilia-Romagna perché convochi con la massima urgenza una riunione del Crcu (Comitati regionali consumatori utenti) per affrontare tutte le situazioni più urgenti.

“La questione del virus – prosegue Paldino – sta preoccupando tutti ed è per questo che va affrontato nell’immediato, e in maniera organica, il problema delle mascherine, dei prezzi fuori controllo, e dei contenuti del Decreto ‘Cura Italia’. Molti cittadini, infatti, non conoscono i loro diritti rispetto alle norme emanate e bisogna quindi avviare una grossa campagna informativa per evitare che le misure adottate diventino inique e poco conosciute a chi può usufruirne”.