“Di seguito vengono indicate le richieste formulate congiuntamente da tutte le associazioni di pesca maggiormente rappresentative in Emilia Romagna per provare a contrastare più efficacemente il bracconaggio ittico in acque interne che sta velocemente distruggendo i nostri habitat del delta.
Queste nostre richieste sono state inviate all’Ass. all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli e Dr. Barchi, responsabile Servizio Sviluppo Economina Ittica e delle Produzioni Animali, e contengono proposte di emendamento all’attuale legge regionale vigente, che verrà presto ridiscussa.
LE ASSOCIAZIONI DI PESCA CHIEDONO L’URGENTE APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE SULLA PESCA PER UN CONTRASTO CHE SIA VERAMENTE EFFICACE AL SEMPRE PIU’ DILAGANTE FENOMENO PREDATORIO DELLA PESCA DI FRODO.
Il bracconaggio ittico in acque interne è un fenomeno noto, che non colpisce solo il settore della pesca ma, utilizzando reti professionali lunghe centinaia di metri, corrente elettrica e veleni disciolti in acqua arreca quotidianamente un concreto danno ambientale, che dal 2014 ad ora ha già prodotto un calo di oltre il 30% della fauna ittica presente in Provincia di Ferrara.
La Proposta di FIPSAS, C
Il fenomeno si è già diffuso nelle province confinanti di Ravenna, Rovigo, Parma, Mantova e Modena, e in regioni quali l’Emilia Romagna, il Veneto, la Toscana, la Lombardia e il Lazio, e se non verrà presto arrestato con sanzioni normative efficaci dilagherà fino a decretare la distruzione dei nostri habitat acquatici. Stante la difficoltà nell’applicare la normativa vigente (L.R. 11/2012 ER) è indispensabile che le proposte formulate dalle Polizie Provinciali della Regione e più volte illustrare anche sugli organi di stampa dal Comandante della Polizia Provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli, vengano approvate al più presto dalla nostra Regione, a chiederlo sono gli oltre 40.000 pescatori sportivi emiliani che rappresentiamo e che non vogliono veder morire la propria passione. A supporto dei pescatori sportivi, si affianca anche la preoccupazione degli operatori economi del settore (aziende produttrici, negozi, strutture ricettive) i quali vedono seriamente compromesso il proprio futuro e le sorti di centinaia di posti di lavoro, dipendenti dall’intero indotto economico, frutto del settore della pesca sportiva e ricreativa.”
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