Tutela dell’ambiente e della biodiversità entrano in Costituzione

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L’Assessora all’Agricoltura e al Patto per il Clima Francesca Mattei: “Un importante passo in avanti nell’interesse delle future generazioni. La sostenibilità è la chiave della rinascita post-Covid”

palazzo del municipio RiminiRIMINI – L’Assessora all’Agricoltura e al Patto per il Clima Francesca Mattei:

“La tutela dell’ambiente e della biodiversità sono ora, dopo l’approvazione definitiva di ieri alla Camera, un principio costituzionale.

Con alcuni significativi ritocchi all’art.9 (paesaggio) e all’art.41 (iniziativa economica) si aggiungono alla nostra Carta poche e semplici parole – la ‘tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi’, così come la ‘tutela degli animali’ – che segnano un grande passo in avanti, una svolta attesa da tempo. Introdurre queste modifiche nella nostra principale fonte di diritto, significa schiudere una nuova gerarchia di valori da preservare e salvaguardare: gli ecosistemi e il genere animale, che prima erano sottesi nelle sentenze dalla Corte costituzionale, mentre ora sono sanciti nero su bianco.

È un fatto che porta con sé un importantissimo valore simbolico, che è il riflesso di una nuova coscienza collettiva che sta bussando alle porte e cambiando la scala delle priorità.

C’è poi un altro fattore da sottolineare: la scelta di mettere per iscritto nell’art 9 la dicitura ‘nell’interesse delle future generazioni’. È questo il punto: la qualità del futuro e del nostro domani, connessa al diritto di vivere in un ambiente salubre e sano.

Come riporta l’avvocato e costituzionalista Marcello Cecchetti in una intervista rilasciata sulle pagine del Sole 24 ore, quanto successo nella giornata di ieri non deve essere considerato però un punto di arrivo, ma di partenza.

Un monito, un obiettivo di lavoro, aggiungerei.

Cura dell’ambiente e della biodiversità sono e devono essere dei principi incomprimibili su cui si modella ogni scelta e azione della nostra vita sociale ed economica.

Come amministrazione comunale di Rimini è già da anni che abbiamo imboccato una strada diversa, che guarda a una precisa direzione di futuro, con la messa in campo di interventi che rientrano all’interno di una determinata visione di città, in cui la sostenibilità ambientale e il rispetto della biodiversità sono delle bussole centrali.

Dal progetto del Parco del Mare al Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini, considerata la più grande opera di risanamento idrico in Italia, passando per il tema delle spiagge plastic free, al metromare, alla bicipolitana, alle iniziative di riforestazione. A questo si aggiungono anche le molteplici attività racchiuse nel Patto per il Clima e il Lavoro, un documento sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna insieme agli enti locali e tanti altri soggetti interessati, volto a promuovere azioni di contrasto al cambiamento climatico, per il raggiungimento degli obiettivi fissati nell’Agenda 2030. Così come è stata significativa a mio avviso la creazione per la nuova legislatura di un Assessorato dedicato all’Agricoltura e al Patto per il Clima, una traduzione pratica di un determinato indirizzo operativo. Due deleghe nuove, innovative, che tra l’altro, non a caso, si legano alla delega delle Politiche giovanili, proprio a partire da una connessione, da un filo rosso che unisce le nuove generazioni con i concetti di sostenibilità ed ecologia, e che ora anche la carta costituzionale riconosce in maniera esplicita. È un bene che questo segnale da parte della politica arrivi adesso, in questa fase di graduale fuoriuscita dall’emergenza Covid, perché significa aver preso consapevolezza di un tema che rappresenta la più grande sfida del domani e su cui deve basarsi la cosiddetta ‘rinascita del post-pandemia’.”